Iliad sceglie di fare la prima mossa e rompe gli indugi sulle attività italiane di Vodafone. L’azienda francese, a distanza di quasi due anni dall’ultimo tentativo, ci riprova e ieri ha recapitato una proposta di fusione tra il business di Iliad e di Vodafone in Italia, attraverso la creazione di una nuova entità (NewCo) in un’operazione che ha la benedizione del fondatore e principale azionista Xavier Niel. A Vodafone andrebbe il 50% della nuova società unitamente ad un versamento in contanti di 6,5 miliardi e un prestito di 2 miliardi. La proposta valuta Vodafone Italia 10,45 miliardi compreso il debito. Dall’altro lato, Iliad Italia è stata valutata 4,45 miliardi e otterrebbe il restante 50% della società, con un pagamento in contati di 500 milioni e un finanziamento soci per 2 miliardi. La tlc francese, guidata dall’amministratore delegato Thomas Reynaud, potrebbe poi vantare ogni anno un’opzione per rilevare un altro 10% della società in mano a Vodafone ad un prezzo per azione pari al valore di impresa al closing. Nel caso in cui Iliad decidesse di esercitare interamente le opzioni call, quindi fino al 100% del capitale, ciò genererebbe ulteriori 1,95 miliardi di liquidità per Vodafone. Insomma, Iliad ha tracciato per la controparte un percorso di uscita graduale dall’Italia per poi arrivare a completare quella che a tutti gli effetti è un’acquisizione.
Per ora la risposta di Vodafone, guidata dall’italiana Margherita Della Valle, è stata freddina: «Vodafone Group prende atto dell’annuncio di Iliad in merito ad una proposta di fusione tra Vodafone Italia e Iliad Italia», si legge nella nota dove il gruppo inglese si è detto «favorevole al consolidamento del mercato nei Paesi in cui non riesce a ottenere un adeguato ritorno sul capitale investito». Al momento, però, «sta esplorando opzioni con diverse parti per raggiungere questo obiettivo in Italia, anche attraverso una fusione o una cessione». Aggiungendo infine che «non può esserci alcuna certezza che una transazione venga alla fine concordata».
Sullo sfondo, infatti, ci sono le interlocuzioni con Swisscom, la capogruppo di Fastweb, e l’idea è che si possa creare un testa a testa con Iliad che farebbe certamente il gioco di Vodafone, che vuole vendere al miglior prezzo possibile. Nel febbraio del 2022 Vodafone aveva già rifiutato un’offerta di Iliad, che aveva messo sul piatto 11,2 miliardi per rilevare tutta la società. Oggi però i tempi sono diversi: il mercato italiano è diventato ancora più competitivo, questo tiene le tariffe basse e, al contempo, continua il calo dei ricavi che riguarda in particolare il comparto mobile. Il tutto in un settore che continua a richiedere grandi investimenti. Vodafone questo lo sa bene e, infatti, ha già provveduto a ottobre alla cessione del suo business spagnolo a Zegona per 5 miliardi. E lo stesso destino potrebbe subirlo l’Italia. Secondo le stime della stessa Iliad, la nuova azienda avrebbe un fatturato di circa 5,8 miliardi e un margine operativo lordo (ebitda) di 1,6 miliardi di euro per l’esercizio finanziario che si concluderà a marzo 2024. «Riteniamo che i profili e le competenze complementari di Iliad e Vodafone in Italia ci permetterebbero di costruire un operatore forte con la capacità e la solidità finanziaria necessarie per investire nel lungo termine», ha detto Reynaud. Il gruppo investirebbe 4 miliardi in 5 anni su fibra ottica e sviluppo del 5G. In attesa di capire la risposta di Vodafone, di certo i mercati hanno apprezzato: la tlc britannica a Londra ha fatto segnare un +3,9%, in Italia bene anche Tim (+4,5%).