Fabrizio Corona ritorna sul “calcio scommesse” e lo fa in occasione dell’udienza in tribunale a Milano in cui si discute la misura della sorveglianza speciale. “Le stesse persone che sono finite sui giornali – dice ai cronisti fuori dall’aula, non spiegando però a chi si riferisca – e che hanno detto che avrebbero querelato sono venute da me e hanno provato ad acquistare il materiale prova del gioco d’azzardo da me attraverso persone malavitose. L’abbiamo segnalato alla procura”. Per poi precisare: “Malavita romana“.
Anche in aula parla dell’inchiesta, rivolgendosi direttamente alla giudice Maria Gaetana Rispoli che ha rinviato la decisione al prossimo 21 marzo: “L’inchiesta sul calcioscommesse l’avete vista? Io sto collaborando con la giustizia, ho aperto il caso, sto facendo un lavoro giornalistico di pari passo con la Procura di Torino”. Corona ha anche spiegato di avere “pagato il debito con la giustizia” e che “a quasi 50 anni” vuole solo “lavorare e avere successo”. Per questo, rivuole il suo passaporto: “Che non mi servirebbe per scappare ma per iniziare l’attività che sognavo da una vita: per lavorare negli Usa e fare documentari”.
Sempre in aula ha commentato: “Io vivo regolarmente, non violo la legge dal 2007 e sto svolgendo la mia attività – ha spiegato -. Sono tornato in Rai dopo 12 anni e ho aperto una testata giornalistica (dillingernews.it)”.
E ha anche spiegato: “Faccio un lavoro onesto, quello che faccio e guadagno è sotto gli occhi di tutti. Dopo 12 anni sono tornato in Rai, mi pagano ancora per fare le serate nei locali e con l’inchiesta sul calcio scommesse per la prima volta sto collaborando con la giustizia. Questo pomeriggio ci sarà una puntata speciale sul calcioscommesse con i nomi dei calciatori e della malavita coinvolta. L’Uepe ha radiografato la mia vita negli ultimi quattro anni, sono un’icona nazionale da 1,5 milioni di follower ma sono ‘invecchiato”. E infine: “Voglio il mio passaporto”.