In queste ore, alcuni esponenti della jihad islamica hanno pubblicato il video di due ostaggi israeliani ancora vivi a Gaza: questo è quello che riferisce il quotidiano dello Stato ebraico Haaretz. Nello specifico, la clip proviene dalle Brigate Al Quds, braccio armato dell’organizzazione terroristica palestinese della Jihad islamica. I due ostaggi sono stati identificati come Gadi Mozes, 79 anni, ed Elad Katzir, 47, rapiti nel kibbutz di Nir Oz lo scorso 7 ottobre durante i raid di Hamas in Israele.
Gadi Mozes si trovava nel kibbutz, dove viveva, insieme a sua moglie, che è stata uccisa durante l’assalto. La madre di Elad Katzir, Hannah, anch’essa rapita, è stata rilasciata il mese scorso. Suo padre, Rami, è stato invece assassinato. Sono storie come tante, purtroppo, in Israele dallo scorso 7 ottobre. Tra ostaggi e assassinati, Hamas ha inferto una ferita profonda e difficilmente guaribile allo Stato ebraico e, in generale, a tutto l’Occidente. Il video ha un impianto purtroppo noto per questo genere di propaganda. Nelle immagini che sono state diffuse, i due uomini implorano per il loro rilascio e chiedono di aumentare la pressione sulle autorità israeliane, scrive l’emittente Al Jazeera, che ha visionato la clip.
Rivolgendosi ai leader israeliani, Moses ha detto che lui e gli altri ostaggi stanno “morendo ogni momento” in condizioni insostenibili. “Volete accoglierci come cadaveri?“, chiede. Hamas e la jihad islamica hanno già portato avanti questo genere di pressioni, cercando di fare leva sull’opinione pubblica affinché Israele interrompa gli attacchi a Gaza. Gli ostaggi, ancora una volta, diventano strumento di rappresaglia e di pressione. Le famiglie degli ostaggi sono comprensibilmente in apprensione per la loro sorte. Da oltre due mesi si trovano nelle mani di tagliagole senza scrupoli e la guerra non sembra essere destinata a terminare in tempi brevi.
Intanto si discute di una seconda tregua umanitaria a Gaza, ma il momento è concitato e le informazioni sono discordi. Israele, infatti, ha annunciato in queste ore l’ampliamento dello scenario di guerra anche in altre parti della striscia di Gaza, in quanto i quartier generali di Hamas si sono spostati in altre zone, nel tentativo di evitare catture e scontri a fuoco con l’esercito di Israele.