Jonathan Majors è stato giudicato colpevole di due accuse di molestia e aggressione di grado minore ai danni della sua ex fidanzata, Grace Jabbari. A prendere la decisione nella giornata di oggi, lunedì 18 dicembre, la giuria dopo due settimane di processo in cui l’attore americano ha provato a difendere la sua reputazione, ormai danneggiata. Al contrario, non è stato condannato per le accuse di aggressione intenzionale di terzo grado e di molestia aggravata di secondo grado. Al momento, la sentenza è prevista per il 6 febbraio del 2024 e l’attore, noto per il ruolo di Kang il Conquistatore nel Marvel Cinematic Universe e in altri progetti come Creed III e Lovecraft Country, potrebbe rischiare fino ad un anno di carcere. Il giudice Michael Gaffey ha spiegato a Major che fino ad allora rimarrà sotto ordine restrittivo e non potrà contattare – né tanto meno avvicinarsi – all’ex compagna.
L’accusa
Era lo scorso marzo quando Jonathan Majors è stato arrestato con l’accusa di aver aggredito Grace Jabbari, la sua ex fidanzata, coreografa che l’attore aveva conosciuto sul set di Ant-Man and the Wasp: Quantumania. La polizia lo aveva arrestato dopo che era stato lui stesso a chiamare il 911 nella giornata del 25 marzo, spiegando agli agenti di aver trovato Grace priva di sensi nel loro appartamento. Tuttavia, venne arrestato dopo che sulla donna vennero individuate delle lesioni apparenti, tra cui una lacerazione dietro l’orecchio, oltre che un dito fratturato e contuso.
La difesa
Grace Jabbari ha spiegato di essere stata aggredita dall’attore nel corso di un’accesa discussione avvenuta in un’automobile, nelle ore precedenti alla telefonata al 911. Lo scontro sarebbe scaturito da un messaggio trovato sul cellulare dell’attore da parte di una donna, che recitava: “Vorrei poterti baciare in questo momento”. Così, dopo aver cercato di riappropriarsi del telefono, Major avrebbe afferrato il braccio e la mano destra all’ex compagna. E ancora, secondo la vittima, l’attore le avrebbe anche torto l’avambraccio e l’avrebbe colpita alla testa per riottenere il suo smartphone.
A ciò, si aggiunge anche un’accusa di molestia. Gli avvocati, infatti, hanno ricostruito la vicenda avvalendosi di alcuni messaggi vocali che i due si sarebbero scambiati nei mesi successivi all’accaduto; prova – secondo l’accusa – di un’escalation dei tentativi di Jonathan Majors di “esercitare controllo” su Jabbari. Dal canto suo, l’imputato non ha testimoniato a proprio favore nel corso del processo e non ha nemmeno commentato il verdetto. In sua difesa, l’avvocato ha parlato di aggressione da parte di Grace Jabbari a causa della rabbia provocata dal messaggio letto sul cellulare del fidanzato.