Una noce è tutto quello che serve per riallacciare un’amicizia. O, almeno, questo è quello che il nuovo spot Esselunga trasmette al pubblico con il nuovo spot di Natale. Dopo “La Pesca”, il colosso del retail italiano torna sugli schermi con un nuovo cortometraggio, che anche stavolta mira a far leva sui sentimenti del pubblico. L’episodio precedente era incentrato su una famiglia separata.
Quella di Natale è una storia di rapporti che si interrompono, come quello tra i piccoli Carlo e Marta, vicini di casa da bambini, costretti a separarsi quando la bimba si trasferisce in Australia con i suoi genitori. Un viaggio dall’altra parte del mondo in un’epoca in cui la tecnologia non era ancora quelli degli smartphone e delle videochiamate, un viaggio affrontato con la consapevolezza di perdere per sempre quell’amicizia.
Ed ecco che la piccola Marta ha un’intuizione e regala una noce al suo amichetto, “Così ti ricordi di me“. Gli anni passano, i due bambini crescono e diventano giovani adulti, finché Marta non torna dall’Australia e i due si riconoscono e si ritrovano sotto quella noce, che nel frattempo è diventata un albero. Una noce che, con le cure amorevoli di Carlo che in qualche modo ha voluto coltivare quell’unico elemento di contatto con l’amica, è diventata qualcosa di più grande.
Difficilmente questo spot creerà lo stesso zoccolo polemico di quello precedente ma l’attesa per il suo arrivo è stata grande per tutta la giornata. “Cosa avranno da dire gli odiatori sullo spot della noce? La pesca non l’avevano digerita. Ora diranno che un noce non va piantato fuori dal suo habitat?“, è il commento di Lucio Malan, presidente dei senatori di Fratelli d’Italia. In effetti, di critiche questa volta non ce ne sono ma in tanti sono pronti ad accogliere i commenti di chi, probabilmente, anche in questa occasione troverà qualche elemento sul quale poggiare la nuova polemica. Qualcuno, in effetti, c’è che critica l’eccessivo sentimentalismo. Ma le repliche sono immediate: “Non vi va bene nemmeno la noce? Minchia che rompicoglioni allucinanti“