C’è anche l’Italia nella task force navale lanciata dagli Stati Uniti per proteggere il traffico mercantile nel Mar Rosso. Dopo l’ennesimo attacco degli Houthi ad un’imbarcazione commerciale transitate nella regione marittima, Washington ha annunciato la costituzione di un gruppo per neutralizzare la minaccia dei ribelli dello Yemen. Il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, ha elencato il nome delle nazioni partecipanti all’iniziativa, denominata Prosperity Guardian. Oltre agli Stati Uniti e all’Italia trovano spazio Regno Unito, Bahrain, Canada, Francia, Olanda, Norvegia, Seychelles e Spagna.
L’Italia nella task force Usa per il Mar Rosso
Direttamente da Manama, in Bahrein, Austin ha spiegato le motivazioni alla base della creazione di Prosperity Guardian. “Questa (ristabilire la sicurezza nel Mar Rosso ndr) è una sfida internazionale che richiede un’azione collettiva“, ha dichiarato l’alto funzionario statunitense in un comunicato. Alcune delle nazioni partecipanti condurranno pattugliamenti congiunti, mentre altre forniranno sostegno di intelligence nel Mar Rosso Meridionale e nel Golfo di Aden.
La missione sarà coordinata dalla già esistente Combined Task Force 153, istituita nell’aprile 2022 per migliorare la sicurezza marittima nel Mar Rosso, Bab el-Mandeb e nel Golfo di Aden. Nella CTF 153 figuravano 39 Paesi membri, ma i funzionari della difesa stavano lavorando per determinare quale di loro avrebbe partecipato a quest’ultima iniziativa. Tre navi da guerra statunitensi – la USS Carney, la USS Stethem e la USS Mason, tutte cacciatorpediniere della Marina – si muovono quotidianamente attraverso lo stretto di Bab el-Mandeb per contribuire a scoraggiare e rispondere agli attacchi degli Houthi, lanciati con missili e droni.
La mossa per avviare l’operazione ampliata è arrivata dopo che tre navi commerciali sono state colpite da missili lanciati dagli Houthi appoggiati dall’Iran nello Yemen il 3 dicembre. Questi attacchi facevano parte di una crescente campagna di violenza che includeva anche droni armati e di altro tipo lanciati in direzione delle navi da guerra americane.
Bloccare gli attacchi degli Houthi
Il Pentagono ha sottolineato in una nota la pericolosità derivante dagli attacchi degli Houthi, che “minacciano il libero flusso del commercio“, mettono “in pericolo i marinai innocenti” e violano “il diritto internazionale“. Il Mar Rosso, del resto, è una rotta marittima fondamentale, essenziale per la libertà di navigazione, nonché un importante corridoio commerciale che facilita il commercio internazionale.
I Paesi che sosterranno “il principio fondamentale della libertà di navigazione” si uniranno per affrontare la sfida posta “da questo attore non statale che lancia missili balistici e veicoli aerei senza equipaggio (UAV) contro navi mercantili di molte nazioni che transitano legalmente in acque internazionali“. “Questa è una sfida internazionale che richiede un’azione collettiva. Pertanto, oggi annuncio l’istituzione dell’Operazione Prosperity Guardian, una nuova importante iniziativa multinazionale di sicurezza sotto l’egida delle Forze marittime combinate e la guida della sua Task Force 153, che si concentra sulla sicurezza nel Mar Rosso“, ha chiarito, ancora, lo stesso Austin.
Nel frattempo, dopo la scelta della Mediterranean Shipping Company (Msc) di fermare temporaneamente il transito delle proprie navi dal Mar Rosso, anche Evergreen, il colosso con sede a Taiwan, ha preso la medesima decisione, così come lo hanno fatto la francese Cma Cgm, la danese Maersk e latedesca Hapag-Llyod. Per evitare la crescente minaccia portata nell’intera area marittima dagli attacchi dei ribelli Houthi, le compagnie di navigazione più importanti del mondo hanno insomma sospeso temporaneamente la rotta del Mar Rosso, indirizzando le proprie navi verso il Capo di Buona Speranza.