Volantini distribuiti in Chiesa per promuovere una proposta di legge di iniziativa popolare per modificare la legge sull’aborto. Come? Facendo ascoltare il battito del cuore del feto alle donne che decidono di interrompere la gravidanza. «Una proposta di una crudeltà inaudita», commenta il consigliere regionale lombardo del Patto civico, Luca Paladini, fondatore dell’associazione i Sentinelli, che ha denunciato la vicenda sulle sue pagine social.
Le chiese dove sono apparsi i volantini sono a Milano, tra le altre quella dei Santi Nazaro e Celso, in via Aldini, a Quarto Oggiaro. Venerdì il consigliere regionale ha ricevuto la segnalazione e ha diffuso la notizia, pubblicando il depliant che invita a raccogliere le firme per cambiare la 194 chiedendo l’obbligo per il medico di mostrare alle donne l’ecografia del feto e di far loro ascoltare il cuoricino che batte, così da scoraggiarle ad abortire. Un passaggio che attualmente non è previsto, come invece accade in Ungheria dal 2022, per decisione del premier Viktor Orban.
Il volantino, realizzato dall’associazione pro vita Ora et Labora, riprende il testo della proposta di legge di iniziativa popolare presentata a maggio. «Con la tua firma potrai salvare molti bambini», si legge sul foglio. L’obiettivo è quello di far cambiare idea alle donne che hanno deciso di non portare avanti la gravidanza facendo leva sulle emozioni. «Il fanatismo porta a questo. Voler far sentire una donna che vuole abortire un’assassina», commenta Paladini sui social.
«L’essere umano è tale anche allo stadio embrionale e fetale. Con un’ecografia il battito cardiaco di un bambino nel grembo materno si può sentire già alla quinta settimana», recita ancora il volantino in cui si vede l’immagine di una donna incinta alla quale il medico mostra il bambino che porta in grembo sul monitor dell’ecografo. Poi viene illustrata la proposta di legge, che consiste nell’introdurre un comma all’articolo 14 della legge 194 del 1978 che obblighi il medico a far ascoltare il battito alle donne che vogliono abortire.
Quello accaduto a Milano non è il primo caso. Una polemica simile era già scoppiata a novembre nella capitale, nel sesto municipio, guidato da un esponente di Fratelli d’Italia, che comprende quartieri come Tor Vergata e Tor Bella Monaca. Sulla pagina Facebook istituzionale del municipio era comparso un annuncio per sottoscrivere la stessa proposta di legge di iniziativa popolare, quella che diverse associazione antiabortiste hanno presentato in Cassazione per mettere un freno agli aborti in Italia.