La Russia si muove per contrastare le mosse della Finlandia e degli Stati Uniti. Il presidente Vladimir Putin ha annunciato in un’intervista a Rossiya-1 che l’esercito di Mosca creerà il “distretto militare di Leningrado”, dove verranno concentrate diverse unità militari in risposta all’adesione del Paese scandinavo alla Nato. Il leader del Cremlino ha anche sottolineato che “tutte le dispute con la Finlandia, comprese quelle di natura territoriale, sono state risolte nel ventesimo secolo” e che non vi erano problemi con Helsinki fino a prima del suo ingresso nell’Alleanza atlantica, “ma ora ci saranno perché hanno trascinato la Finlandia nella Nato”.
Il presidente della Federazione ha però sottolineato che la Russia non ha “interesse né geopolitico, né economico, né politico, né militare” a combattere contro le nazioni del blocco guidato dagli Stati Uniti. “Non abbiamo rivendicazioni territoriali gli uni contro gli altri, non desideriamo rovinare i rapporti con loro. Siamo interessati a sviluppare le relazioni”, ha aggiunto Putin, definendo come “sciocchezze” le affermazioni del presidente americano Biden secondo cui Mosca dichiarerà guerra alla Nato, nel caso in cui dovesse vincere in Ucraina.
Immancabile, nel corso dell’intervista, il richiamo a uno degli argomenti principi della propaganda del Cremlino. Lo zar, infatti, ha ammesso di essere stato “ingenuo” nei primi anni del suo mandato per quanto riguarda le relazioni con l’Occidente, interessato a smembrare la Russia e a sottometterla. Il presidente della Federazione ha anche affermato che l’ex consigliere per la sicurezza nazionale americano Zbigniew Brzezinski aveva un piano per “dividere la Russia in cinque parti e sfruttare le sue risorse”. Questo fantomatico disegno maligno è fallito, come Putin ha spesso sottolineato in interviste e dichiarazioni nel corso degli ultimi mesi, e “l’Occidente dovrà trovare un terreno comune con la Russia, perché della Russia deve tenere conto”.
Un ammorbidimento dei toni da parte del presidente, dunque, che pur mantenendo una spolverata di retorica anti-Nato, ha aperto ad un possibile ripristino delle relazioni tra il suo Paese e il fronte guidato dagli Stati Uniti in un momento in cui la Russia è in una posizione di forza. La situazione bellica in Ucraina, infatti, sta volgendo al peggio per Kiev. Il Congresso di Washington non ha ancora raggiunto un accordo sui nuovi aiuti militari e gli arsenali degli Stati europei sono sempre più vuoti. A questo si aggiungono anche i contrasti interni tra Zelensky e i vertici militari. Il 2024 potrebbe essere l’anno decisivo per il conflitto e vi è la possibilità che Mosca stia già preparando il terreno diplomatico per il dopoguerra.