È ancora aperta la discussione su una possibile modifica rispetto all’orientamento iniziale nell’ambito del Superbonus, un fronte su cui il governo – considerando la voragine per i conti dello Stato – invita alla prudenza prima di procedere a un intervento che comunque sia non deve prevedere una vera e propria proroga: non a caso Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, ha paragonato il 110% alla morfina e ha annotato che “continua a emanare radioattività“. Ciò su cui si sta ragionando è l’introduzione di un Sal (Stato di avanzamento lavori) straordinario al 31 dicembre 2023.
Superbonus, arriva il Sal straordinario?
Nonostante il parere di fuoco è stato lo stesso titolare del Mef, a margine del suo intervento ad Atreju, a far registrare un’apertura che di certo non può passare inosservata. “Vediamo, stiamo monitorando“, ha dichiarato dopo essere stato interpellato sullo spazio per eventuali novità. L’intenzione sarebbe quella di mettere nero su bianco una soluzione che da una parte salvaguardi l’esigenza dei condomini di concludere i lavori e che dall’altra tenga conto della necessità di tenere in assoluto ordine i conti dello Stato.
Nei fatti in cosa si potrebbe tradurre la norma “salva-lavori”? Nei giorni scorsi si era parlato di un emendamento che si muova sul piano del Sal, con la consegna dei documenti entro i primi dieci giorni di gennaio per quanto riguarda i lavori eseguito entro il 31 dicembre 2023. Un intervento giudicato non oneroso che avrebbe come obiettivo principale quello di agevolare l’urgenza di completare i lavori.
Stando a quanto riportato da Il Messaggero, un’ipotesi potrebbe essere quella di prevedere l’esercizio delle opzioni per la cessione del credito e lo sconto in fattura per i lavori realizzati entro l’ultimo giorno dell’anno in corso certificati da uno Stato di avanzamento lavori straordinario “da emettere necessariamente entro tale data, anche se non è stata ancora raggiunta la percentuale prevista per i singoli Sal“. Un’eventualità da considerare comunque in via straordinaria per il 2023 riservato agli interventi condominiali o su mini condomini in monoproprietà già avviati al 17 febbraio.
L’ottimismo di Forza Italia
L’incognita riguarda il “contenitore” del testo: verrà inserito nel Milleproroghe o potrà essere presentato dai relatori in Commissione Bilancio dove è in corso l’iter della manovra? L’Adnkronos ha reso note le riflessioni di alcune fonti parlamentari secondo cui sarebbe tardi per inserire una sorta di rimodulazione del 110% nel decreto Milleproroghe di fine anno: la strada percorribile potrebbe dunque essere quella di intervenire sulla Legge di Bilancio con l’opzione del Sal straordinario.
Sullo sfondo resta comunque una volontà ben precisa: garantire un’uscita controllata e ordinata dall’epoca Superbonus per passare a una nuova stagione per il settore delle costruzioni. Una linea su cui si registra l’ottimismo di Forza Italia, che ha accolto in maniera positiva le aperture giunte dal governo nelle ultime ore.
Dal suo canto Dario Damiani – capogruppo azzurro in Commissione Bilancio al Senato – ha apprezzato l’attenzione del ministro Giorgetti nei confronti della proposta sul Superbonus, assicurando di continuare a lavorare per partorire una norma in grado di non sfasciare i conti pubblici e allo stesso tempo di dare una risposta concreta “a quei cittadini onesti che hanno fatto affidamento sull’agevolazione al 110% nonché alle imprese del settore“. Anche Roberto Rosso, responsabile del dipartimento Casa di Forza Italia, ha salutato con favore lo spiraglio di luce: “Un intervento di buonsenso per tutelare chi, con il cambio di regime agevolativo, rischia di trovarsi in grande difficoltà“.