Corre il 3 novembre del 1966, quando sotto un cielo plumbeo e carico di pioggia Torino si veste a festa, perché scoperchia i battenti l’importante salone dedicato all’automobile, dove gli appassionati possono scoprire le nuove proposte del settore. Tra i padiglioni della rassegna nata nella città della Mole, si respira quella tipica frenesia che inebria gli italiani che corrono ancora sull’onda lunga del boom economico. La triade perfetta si chiama “auto, vacanze ed elettrodomestici”, rigorosamente in ordine sparso, ma questo dà la misura di quanto la gente abbia a cuore sfoggiare sotto casa una fiammante vettura nuova di pacca. Tra le più seducenti, sfiziose e ammiccante, ce n’è una inedita che si trova sotto alle luci del padiglione di mamma Fiat. Ha due posti secchi, il tetto in tela scoperchiabile e indossa la nobile firma di Pininfarina. Il suo design è marcatamente armonico e solidamente italiano: il suo nome è Fiat 124 Sport Spider.
Affidata all’estro di Pininfarina
La nuova “spiderina” torinese è una derivazione scicchetosa e un po’ frivola della Fiat 124, stabile berlina già auto dell’anno, pensata per chi cerca stile e sportività, senza compromessi. L’abito creato dalla Pininfarina per 124 Spider fa scalpore al primo sguardo, perché le linee sono semplici ma scolpite, mentre il profilo è basso e la silhouette abbina in modo armonico l’eleganza con la sportività. Folgorante è la comparsa della griglia esagonale, così come piacciono le “pinne” posteriori appena accennate. Praticamente l’identikit ideali di chi cerca un’automobile bella ma senza dare troppo nell’occhio, con virtuosismi eccessivi.
Sotto all’abito sartoriale c’è la rassicurante certezza garantita dalla meccanica Fiat, che mette tutti d’accordo con la sua trazione posteriore votata al divertimento. La grossa novità è l’adozione dello scintillante e innovativo motore “bialbero Lampredi” progettato dall’ingegnere livornese Aurelio Lampredi. Quel propulsore è un concentrato di personalità e carisma, che si tramuta nella 124 Spider in un luna park. Il millequattro da 90 CV romba come un leone nella savana, cosa che si fa apprezzare specialmente quando si guida a cielo aperto. Davvero appetitoso.
Solcare l’Oceano
Con questa automobile così seducente, la Fiat fissa un obiettivo di vitale importanza: conquistare le strade degli Stati Uniti. Da quelle parti gli automobilisti sono particolarmente sensibili al fascino di vetture dalla guida en plein air e la spider torinese ha le stimmate per trovare fragorosi consensi. La rivale diretta della 124 Spider, che può offuscare e non poco lo sbarco negli States, arriva dalla vicina Milano e si chiama Alfa Romeo Spider, che per tutti è semplicemente il Duetto. Inutile ribadire che la scoperta del Biscione stregherà gli americani più della torinese, partecipando da protagonista ne “Il Laureato” con Dustin Hoffmann, tuttavia ci sarà gloria anche per lei che arriverà tra Los Angels e New York nel 1968.
Nel 1969 la Fiat presenta la seconda serie della 124 Spider, che porta in dote un motore ancora più brillante, che sale fino a 110 CV. Anche questa nuova versione fa breccia negli States, dove risiederà per tanto tempo, costruendosi un feudo ben arroccato. Quando il colosso torinese presenta la X1/9, per la 124 Spider la strada sembra ormai indirizzata in un vicolo cieco. Si può fare però una retromarcia per tornare in carreggiata, restando presente nei listini americani. Soltanto americani. Ed è così che avviene nel 1975, con le catene di montaggio che sfornano le Fiat Spider (questa è la nuova denominazione) fino al 1981.
Fiat 124 Spider, una ricca storia
Facendo un passo indietro, gli anni Settanta diventano terreno di caccia della 124 Spider, che si fa strada nei cuori della gente a sportellate. L’idea di introdurre con successo questo veicolo nelle competizioni sportive, con la Fiat Abarth124 Rally, si rivela un volano eccezionale per le vendite, coadiuvato dalla creazione del “Servizio Corse Clienti” che mette a disposizioni pezzi di ricambio e servizi per tutti quegli automobilisti dalle velleità corsaiole. Il palmarés di questa macchina diventa ricco e può contare su due titoli europei e un italiano.
Nel frattempo, siamo nel 1972 quando esce la terza serie della Fiat 124 Spider che viene aggiornata con la meccanica della recente 132 e che beneficia di nuove motorizzazioni, che si spingono fino ai 2.0 litri di cilindrata. Il Lampredi nella sua massima espressione. Tuttavia, quando arriva in scena la X1/9 si spengono i riflettori sulla 124 Spider in Europa. O almeno così sembra. La scoperta torinese infatti rientra dalla porta di servizio nel 1983, chiamandosi Pininfarina Spidereuropa, prodotta e commercializzata dalla carrozzeria piemontese. Un colpo di scena spinto dal desiderio di tanti appassionati di non voler abbandonare la propria beniamina a quattro ruote. A volte l’amore fa miracoli, anche se come spesso accade anche le cose più belle hanno un termine che coincide con lo stop all’assemblaggio nel 1985, quasi vent’anni dalla prima volta.