Dal sacrificio del gatto Leone all’Europa velata, le parole della settimana

Dal sacrificio del gatto Leone all'Europa velata, le parole della settimana

Proviamo a dare un po’ di sapore poetico ai numeri che decretano il successo delle notizie sul web, di seguito alcuni dei fatti più cliccati della settimana rivisitati e corretti

Biden impicciato

Sarà anche un passaggio formale, burocratico, ma una richiesta di impeachment del Congresso per il Presidente degli Stati Uniti è un simbolo molto forte. Segno di una presidenza debolissima, di un presidente, Biden, debolissimo, specchio di un paese spaccato in due e sull’orlo di uno scontro epocale, simbolo di un paese che guida il mondo ma che necessita di una profonda ecologia interna per poter tornare ad avere la credibilità che serve per essere la principale superpotenza mondiale.

La nuova Argentina anarcocapitalista di Milei

E intanto in Argentina si è aperto un laboratorio unico, forse primo della storia, dell’anarcocapitalismo applicato. Il presidente Milei, come primo atto della sua presidenza, ha messo in scena una svalutazione epocale della moneta argentina, il peso, rispetto al dollaro, tagli alla spesa pubblica, i ministeri portati a 9 da 20 che erano, eliminati i finanziamenti pubblici ai media, eliminati gli appalti per le opere pubbliche, semplificato il commercio con l’estero. È la prima volta che vediamo un anarcocapitalista al governo. Presto scopriremo se questa parola, anarcocapitalismo, ha in sé un po’ di verità e di bellezza.

Europa velata

L’Europa invece vira ad Oriente e normalizza i simboli dell’Islam nelle comunicazioni istituzionali. Nella smania per il multiculturalismo, le istituzioni europee hanno infatti pubblicato un opuscolo in cui viene utilizzata una ragazza con il velo islamico. Denunciata la cosa dagli eurodeputati leghisti Isabella Tovaglieri e Silvia Sardone, viene ora da chiedersi: in quanti sarebbero saltati sulla sedia se sullo stesso opuscolo invece di una ragazza islamica fosse stata scelta una ragazza con un crocifisso al collo? Tanti, troppi. Oggi tutti silenti. Purtroppo viviamo una fase autolesionista, o forse autodistruttiva, nella quale accettiamo qualunque cosa, tranne noi stessi.

Augusto Barbera inciampa sul femminismo

La Corte Costituzionale ha eletto come presidente Augusto Barbera, indiscutibilmente uno dei più grandi costituzionalisti viventi ed indiscutibilmente un uomo di sinistra. Eppure non basta questo per essere immune alle polemiche della folle deriva femminista. Ha usato un aggettivo per le donne e da grande giurista subito è diventato un maschio bianco occidentale da crocifiggere sui social. “Lo dico in particolare a molte donne impazienti, che nell’auspicare nuovi traguardi, non bisogna dimenticare quelli che sono stati i progressi fatti”. Un maschio che usa per le donne l’aggettivo “impazienti” non è più tollerato. Dogmi del femminismo al potere.

Il gatto Leone sacrificato ai nuovi dei

Un gattino scuoiato vivo e lasciato agonizzare per tre giorni. Questo è il simbolo di quest’era in cui viviamo. Nessuno mi toglie dalla testa che l’innocente creatura sia stata vittima di un sacrificio satanico, come spesso ha raccontato la cronaca in questi anni. Che sia una setta satanica o un demonio che si è impossessato di chi gli ha fatto questo cambia poco: il male è libero di agire e nessuno sembra in grado di fare nulla per fermarlo.

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