A Modena, in piazza XX settembre, da giorni fa le manovre un carro armato di dimensioni reali da cui spunta un Babbo Natale. Si illumina ed è carico di pacchi regalo avvolti dalle bandiere dei Paesi in guerra: Israele, Palestina, Ucraina, non abbiamo visto se c’è anche l’Iran con la sua polizia morale assassina e la Nigeria di Boko Haram… È un regalo alla città dell’amministrazione comunale, targata Pd (se ci fosse stato un sindaco di destra lo avrebbero già fatto dimettere: guerrafondaio, fascista e fallocrate con quel cannoncino sempre eretto). Ma in realtà si tratta di un’opera d’arte. L’ha realizzata Lorenzo Lunati, s’intitola Carro amato, con la «r» cancellata, e l’intento è chiaramente pacifista. Sulla torretta sventola persino la bandiera bianca con la scritta Peace. Eppure ha scatenato solo polemiche.
Il Babbo armato è stato contestato da sinistra, destra, grillini e Marco Rizzo. Un uomo ha sputato sul pacco di Israele. Un altro si è aggrappato al cannone e lo ha rotto. Sono stati organizzati flash mob di protesta e una raccolta firme per farlo togliere dalla piazza.
Ora. L’installazione, esteticamente, è orribile. E la provocazione banale. Ma resta, nelle intenzioni, un’opera d’arte. Che nessuno ha capito. E così l’artista, pacifista convinto, finisce col fare la parte del guerrafondaio, mentre i pacifisti da centro storico quella dei fascisti intolleranti. Risultato. Il carro armato della pace, nel suo splendido ossimoro, riesce a cogliere perfettamente lo spirito schizofrenico di queste feste.
A proposito. Auguri.