Uno straniero di origine marocchina avrebbe appiccato un incendio all’interno di una chiesa di Parabiago, in provincia di Milano, nella frazione di Villastanza. I fatti si sono registrati nel pomeriggio di ieri, venerdì 16 dicembre. Le indagini sono in corso per capire l’esatta dinamica di quanto accaduto ma stando alle ricostruzioni effettuate dagli investigatori, che hanno ascoltato anche alcuni testimoni, pare che l’uomo, attorno alle 14, sia scappato all’esterno della chiesa dopo aver dato alle fiamme il presepe al suo interno.
Alcuni presenti lo avrebbero anche visto fuggire brandendo ancora il bastone in legno incendiato, mentre urlava alcune frasi incomprensibili all’orecchio di chi si trovava lì in quel momento. Di lui si sono poi perse le tracce per alcune ore, fino al momento in cui non è stato individuato e fermato dagli uomini della polizia locale di Parabiago. Impossibile al momento sapere quali siano le ragioni dietro questo gesto, che oltre ad aver causato un pericolo per la comunità, ha evidentemente offeso la religione del Paese che lo ospita. Per alcuni si tratta di un vero e proprio messaggio di odio verso la religione cattolica, un attacco alla chiesa in quanto tale, volto a colpire uno dei simboli più sentiti del Natale.
Va anche sottolineato che l’attacco incendiario ha causato grossi danni alla chiesa, edificio storico della città. L’organo del 1600, un oggetto raro e tenuto con particolare cura dalla parrocchia, ha subito danni che potrebbero essere irreversibili. Le perizie all’interno dell’edificio devono ancora essere compiute ma si stima che l’incendio abbia generato danni per molte migliaia di euro, laddove sarà possibile intervenire per il ripristino. La chiesa è stata isolata ed evacuata immediatamente e risulta al momento inagibile. Duro il commento del sindaco Cucchi: “È stato un attacco vile ed incivile da condannare. È stato danneggiato l’organo ed i cittadini sono stati privati del proprio luogo di culto, proprio ora poi che è Natale“.
E non è da escludersi che, se venisse confermata la responsabilità dell’uomo, non fosse proprio questo il suo obiettivo. Non è il primo attacco a un simbolo natalizio che in questi giorni viene perpetrato in Italia. La situazione di intolleranza religiosa da parte dei migranti sta raggiungendo livelli mai visti prima e dovrebbe essere doveroso, da parte di tutte le forze politiche, fermarsi a ragionare su quanto sta accadendo. Perché il rischio è che si sia assunta una china pericolosa senza ritorno.