“Ad Atreju zero idee, Meloni venga in tv”. Schlein prima scappa, poi frigna

Se i leader della vecchia scuola sono l'unica voce del Pd di Elly

Prima rifiuta l’invito al confronto democratico sul palco di Atreju, poi esprime lamentele per essere finita al centro delle discussioni sul suo conto per non essersi presentata alla manifestazione politica giovanile della destra italiana. Elly Schlein frigna e punta il dito contro quella che a suo giudizio sarebbe una carenza di contenuti a cui si sarebbe deciso di rimediare mettendo nel mirino la sua assenza. La domanda sorge spontanea: esattamente quale atteggiamento si sarebbe aspettata? Avrebbe desiderato che tutto ciò passasse in secondo piano? Certo, è comprensibile il suo imbarazzo: perché chi si professa democratico ha scelto di non prendere parte a un luogo di scambio di idee?

Il segretario del Partito democratico, intervenuto a margine dell’assemblea dem, se l’è presa contro Atreju: “Devo dire che ci aspettavamo di sentire qualche idea uscire da questa loro festa di partito e invece niente“. A tal proposito ha denunciato che “da due giorni parlando del fatto” che ha preferito declinare l’invito. Da qui la stoccata: “Evidentemente non hanno né idee né proposte“. Eppure dovrebbe tenere a mente una massima: chi è convinto della forza delle proprie posizioni non teme il confronto con gli avversari. Perché allora ha percorso la strada della fuga?

Degno di nota anche l’ennesimo paradosso: Schlein dopo essersi sottratta al dialogo nella galassia di Atreju si è detta disponibile al confronto in tv. “Non ho paura di nessun confronto con lei su niente. Sono sempre pronta a un confronto nel merito con lei, di persona, in televisione o in un altro luogo“, ha assicurato.

Le punzecchiature sono state inevitabili, anche perché la contraddizione di fondo è eloquente: il leader di un partito dichiaratamente democratico rifiuta l’appello rivolto in maniera democratica per promuovere un dialogo democratico tra due mondi politici assai distanti. Dunque c’è ben poco da lamentarsi; le ironie del caso sono state una logica conseguenza di fronte al “no” di Schlein. Non a caso ad Atreju è stato esposto un cartonato della leader del Pd, una sorta di “memento” all’invito rimandato al mittente.

Nelle ultime ore è scoppiato il caso Paolo Corsini: il direttore Approfondimento Rai è finito nel mirino dopo essersi reso protagonista di una battuta interpretata all’indirizzo di Schlein sul palco di Atreju. Il segretario del Partito democratico ha parlato di “critiche fuori luogo” da parte di dirigenti Rai “che non dovrebbero dichiararsi militanti” per garantire l’imparzialità del servizio pubblico. “Non hanno nemmeno scelto la strada di un attacco politico, ma personale. Questa idea dell’andare lì a denigrare gli avversari politici per ingraziarsi chi comanda la trovo molto distante dalla nostra cultura“, ha aggiunto.

Riforme istituzionali, Fisco, immigrazione, cultura, economia, ambiente, geopolitica, sport, dibattit e interviste: è davvero impegnativo affermare che ad Atreju non siano uscite idee e proposte. Probabilmente nessuno ha informato Schlein di quanto sta accadendo a Roma, precisamente a Castel Sant’Angelo: si sta celebrando la festa delle idee e delle identità forti che trovano l’opportunità di dialogare in maniera reciproca. Chi teme il confronto ha preferito non esserci, forse ritenendo di avere idee deboli.

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