Vladimir Putin ha dichiarato che il numero di soldati ucraini che si arrendono ha recentemente registrato un’impennata. Nel corso di un incontro con i principali membri della Duma, il presidente russo ha parlato della conflitto tra Mosca e Kiev, soffermandosi sui militari guidati dai generali di Volodymyr Zelensky. “A proposito, voglio informarvi: recentemente ha registrato un netto aumento il numero di soldati in servizio nelle forze ucraine che si arrendono“, ha dichiarato il capo del Cremlino, aggiungendo che sono in fase di svolgimento trattative per uno scambio di prigionieri tra la Russia e l’Ucraina.
Le parole di Putin sui militari ucraini
Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina è difficile quantificare qualsiasi dato, dai civili uccisi ai militari morti, dai veicoli distrutti ai missili sparati. E questo vale da ambo le parti. Il motivo è presto detto: ciascun schieramento tende a diffondere cifre che possano sorridere alla propria causa. Anche gli analisti indipendenti, tuttavia, faticano ad essere concordi a causa della difficoltà di poter confermare o smentire in prima persona i fatti sul campo di battaglia.
Putin, come detto, ha parlato dei soldati ucraini, spiegando che un’enorme quantità di loro si starebbe arrendendo. Impossibile verificare se le affermazioni del presidente russo siano realistiche oppure, al contrario, rappresentino frasi lanciate in pasto all’opinione pubblica per contribuire ad abbattere il morale degli uomini di Kiev e rivitalizzare quello dei militari russi.
Il numero dei soldati russi in Ucraina
In precedenza, Putin aveva rilasciato alcuni commenti anche in merito ai propri soldati. Il presidente russo aveva riportato la presenza di 617mila soldati russi nel territorio di Kiev, scatenando la replica di Andrii Yusov, rappresentante della Direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa (Gur), secondo cui il capo del Cremlino avrebbe indicato cifre esagerate. A detta di Yusov, quando il nemico presenta dati distorti, lo fa deliberatamente, in particolare per causare una pressione informativa sull’Ucraina, per continuare a spaventare qualcuno all’estero.
“Questa non è l’unica bugia uscita ieri dalla bocca del presidente russo. Praticamente ogni volta che ha aperto bocca ha mentito. Ma ieri il dittatore russo ha confessato pubblicamente tutta una serie di crimini di guerra e ha dichiarato di volerli continuare“, ha detto Yusov. Per il rappresentante del Gur, più di 450.000 persone stanno combattendo contro l’Ucraina, e “non è la cifra espressa da un uomo che assomiglia a Putin“. “A meno che non abbia contato insieme tutti gli invasori liquidati che non sono stati portati via dal campo di battaglia. In questo modo sarebbe potuta risultare una figura diversa. Ma in generale, questa è propaganda“, ha aggiunto Yusov.
Il rapporto dell’intelligence Usa
Un rapporto dell’intelligence statunitense pubblicato lo scorso martedì ha rivelato che la Russia avrebbe perso circa 315.000 soldati – tra morti e gravemente feriti – da quando è iniziata la guerra. Sempre stando a questa analisi, le perdite della Russia sarebbero incredibilmente più alte rispetto a quelle riportate dal Cremlino a novembre – quando il Ministero della Difesa russo aveva riportato la morte di 5.937 soldati – e supererebbero di gran lunga le perdite ucraine.
Ad agosto, un funzionario dell’intelligence statunitense aveva dichiarato al New York Times che le perdite di Mosca si avvicinavano intorno alle 300.000 unità, tra circa 120.000 morti e 170.000/180.000 feriti. Nello stesso periodo, le forze ucraine avevano dovuto fare i conti con 70.000 morti e con 100.000-120.000 feriti.