Nuovi attacchi degli Houthi nel mar Rosso. La nave cargo Maersk Gibraltar, di proprietà dell’omonima compagnia di trasporto marittimo danese, è stata colpita da un “proiettile” lanciato dal territorio dello Yemen controllato dai ribelli. Contemporaneamente, la televisione nazionale bulgara ha riferito che un’imbarcazione della società Navibulgar è stata abbordata. Le autorità di Sofia hanno affermato di non essere riuscite a stabilire un contatto con l’equipaggio. In mattinata, l’agenzia d’intelligence privata Ambrey ha riferito di un terzo attacco a una nave portacontainer della compagnia tedesca Hapag-Lloyd, che sarebbe stata colpita “da un proiettile al lato sinistro, che ha causato un incendio a bordo“.
Non è ancora chiaro se a colpire la Gibraltar sia stato un missile o un drone. I primi rapporti dei funzionari statunitensi sono stati contrastanti e vi era anche il dubbio che la nave fosse stata effettivamente colpita. Gli Houthi, inizialmente, hanno negato la loro responsabilità nell’attacco, per poi cambiare versione e affermare di aver condotto “un’operazione militare contro una nave container, la Maersk Gibraltar, bersagliandola con un drone” che avrebbe colpito frontalmente il vascello. I ribelli hanno dichiarato anche di aver agito in risposta “all’oppressione del popolo palestinese”. Secondo le informazioni condivise da Washington, invece, gli yemeniti hanno lanciato un missile che “ha mancato la nave” ed è caduto in acqua.
Maersk is deeply concerned about the incident involving the MAERSK GIBRALTAR while the vessel was traveling from Salalah, Oman to Jeddah, Saudi Arabia. The crew & vessel are reported safe. We are currently working to ascertain the full details of the incident. Vessel was not hit
— Maersk (@Maersk) December 15, 2023
Una versione, queste, sostenuta dalla stessa Maersk. In una serie di post sul suo profilo di X, l’azienda danese ha affermato che il vascello non è stato colpito e che tutti i membri dell’equipaggio sono al sicuro. Ha inoltre spiegato che i video di un cargo della compagnia in fiamme comparsi sui social non sono collegati a questo episodio, ma al rogo scoppiato a bordo della Maersk Honam il 6 marzo 2018. La società, infine, ha sottolineato che il pericolo posto dagli Houthi al commercio marittimo “non può essere affrontato solamente dal settore del trasporto via mare globale” e ha chiesto alla comunità internazionale di “trovare rapidamente una soluzione per riportare sotto controllo la situazione”.
Nell’ultima settimana, gli attacchi dei ribelli yemeniti alle imbarcazioni in transito nel mar Rosso si sono moltiplicati. Martedì 12 dicembre, la petroliera norvegese Strinda è stata colpita da un missile, che ha provocato anche un incendio a bordo. Mercoledì 13, invece, il cacciatorpediniere della marina statunitense Uss Mason è intervenuto a difesa della Ardmore Encounter, una nave cisterna attaccata con razzi e motoscafi. Le rotte che passano per il mar Rosso sono tra le più trafficate al mondo e fondamentali per il commercio marittimo globale, messo sotto estrema pressione da questi assalti continui. Le nazioni impegnate nella sicurezza dell’area, Stati Uniti e Israele in testa, hanno deciso per il momento di non rispondere direttamente agli Houthi bombardando le loro postazioni in Yemen, ma se i raid dei ribelli dovessero continuare vi è la possibilità che la situazione degeneri.