José Mourinho se la cava solo con un’ammenda dopo le frasi rivolte all’arbitro Matteo Marcenaro e al giocatore Domenico Berardi nella conferenza stampa alla vigilia della sfida tra la Roma e il Sassuolo di due settimane fa.
Dichiarazioni che avevano fatto discutere e avevano portato al deferimento dello Special One. Nei giorni seguenti l’allenatore della Roma ha lavorato per il patteggiamento dove ha spiegato le sue ragioni alla Procura. A distanza di qualche giorno è arrivata la decisione della Figc. Il tecnico portoghese è stato sanzionato, a seguito del patteggiamento, con un’ammenda di 20mila euro da devolvere all’AIL (Associazione italiana Leucemie, Linfomi e Mieloma), ovvero la stessa che è stata applicata al club giallorosso per responsabilità oggettiva. Si chiude così la vicenda da parte della Procura con nessuna squalifica a carico del portoghese.
Cosa aveva detto Mou
Era il 2 dicembre scorso, vigilia della partita contro il Sassuolo poi vinta 2-1 dalla Roma. Il portoghese in conferenza stampa aveva detto di “non essere tranquillo” in vista del match del Mapei Stadium: in primis per via dell’arbitro designato, Marcenaro di Genova, poi per il Var Di Bello, infine per l’attaccante neroverde Berardi.
Ecco quali erano state le parole dell’allenatore giallorosso sui due ufficiali di gara: “Mi preoccupa l’arbitro, l’abbiamo avuto tre volte come IV Uomo e la sensazione è che non abbia la stabilità emotiva per un match di questo livello – le sue parole in conferenza stampa – . La gente guarda a Sassuolo-Roma ma non è solo quello, perché noi siamo a 3 punti dal quarto posto. Non è solo Sassuolo-Roma ma una partita super importante. Il profilo dell’arbitro non mi lascia tranquillo e neanche il Var, è un arbitro con cui abbiamo sempre avuto sfortuna, nell’accettare un certo profilo di lavoro”.
LIVE La conferenza stampa di José Mourinho alla vigilia di Sassuolo-Roma https://t.co/Lgr8JGrM85
— AS Roma (@OfficialASRoma) December 2, 2023
Infine la frecciata a Berardi: “Poi c’è un giocatore che devo nominare: Berardi, assolutamente fantastico, lo amo, ma bisogna avere più rispetto per gli avversari e per il gioco. Perché è troppo quello che lui fa per destabilizzare il gioco, prendere in giro, far prendere gialli, prendere rigori inesistenti, è troppo. Lo amo e lo odio. Quel profilo di comportamento in campo, se fosse un mio giocatore avrebbe un grande problema con me perché non mi piace per niente”.
Pensieri e parole, niente affatto piaciute alla Procura Figc, che non ha perso tempo e ha aperto immediatamente un’inchiesta, terminata appunto con un’ammenda e un bel sospiro di sollievo per Mou.