La Destra e i giudici albanesi eroi dell’opposizione anti italiana

La Destra e i giudici albanesi eroi dell'opposizione anti italiana

Il pantheon della sinistra italiana è diventato una porta girevole vorticosa come un mulinello. Escono ogni giorno i riferimenti storici per lasciare spazio a effimeri miti di giornata. Dopo l`urlatore della Scala, è l’ora di un organo straniero già assurto a simbolo di giustizia popolare di levatura antifascista. Fa un po’ sorridere il provincialismo di certi ambienti progressisti, scattati sul divano come a un gol della squadra del cuore per la sospensione decretata dalla Corte costituzionale di Albania all’accordo Rama-Meloni in tema di accoglienza ai migranti.

Le potenzialità offerte da un innovativo accordo internazionale, giudicato esemplare anche dalla presidente Ue von der Leyen, si infrangono dinanzi al tifo di chi cerca appigli contro il governo Meloni. Nel cortocircuito in cui vive perennemente l`opposizione, l`esultanza per lo stop all`intesa trascura il fatto che il ricorso vincente sia stato presentato dalla destra albanese, non certo un modello per quel che resta dei radical chic.

Il riassuntino della vicenda non è complicato: il premier albanese Rama, di sinistra, ormai è bollato come un collaborazionista, mentre l’opposizione di casa sua diventa una valorosa guardia di frontiera che sventa derive autoritarie.

È lungo l`elenco, sempre il solito purtroppo, dei politici che godono non appena un organismo internazionale censura l`Italia. Il verde Bonelli passa con disinvoltura dalla carne sintetica ai porti albanesi, a lui basta gridare «sonoro schiaffo al governo». I grillini evocano la «vergogna internazionale» per la presidente del Consiglio. A ruota i magistrati militanti di Area, sempre in modalità allarme rosso, paventano il «rischio concreto di violazione dei diritti fondamentali dei migranti». Il sonno dell`opposizione genera mostri.

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