“Filosofia gender è nuovo patriarcato”. Roccella contro la teoria Lgbt

"Filosofia gender è nuovo patriarcato". Roccella contro la teoria Lgbt

“Il cuore della Nazione: prospettive per una nuova primavera della famiglia”. È il titolo del panel che, in occasione della festa di Atreju in corso a Castel Sant’Angelo, ha visto confrontarsi Eugenia Maria Roccella e Paola Concia che, notoriamente, esprimono due opposte visioni sull’argomento. In particolare è stata proprio la ministra della Famiglia, Natalità Pari opportunità a voler prendere di petto il tema della “filosofia gender” accomunandola al “patriarcato“.

In Italia il patriarcato esiste. Esiste in maniera feroce in grandissime parti del mondo. Io penso che nel mondo occidentale, libero, democratico, c’è stato un lungo cammino non del tutto concluso ma in cui siamo molto avanti. Ci sono però nuovi rischi – sottolinea Roccella -. Non so se li possiamo chiamare patriarcali, non patriarcali, neo patriarcali. Ma certamente la questione del gender è una questione che nega l’identità femminile“. Questa teoria, sostenuta apertamente dalla comunità LGBTQ+, nega il fatto “che le donne sono donne perchè hanno un corpo da donna. Penso che le shwa, le filosofie gender, la negazione del fatto che si possa usare la parola ‘donna’, la negazione di essere donna sia una nuova forma di patriarcato. È un rischio nei confronti della libertà delle donne di essere se stesse“.

Per me è importante che la nostra premier sia donna e di destra – aggiunge la ministra -. Non è un caso che le grandi leader europee che ci sono state – dalla Merkel alla Thatcher – sono state sempre di destra. La verità è che a destra c’è un’attenzione per la libertà femminile: una donna di destra ha la libertà di affermarsi più che a sinistra“. Roccella ritiene che questo “sia qualcosa che noi dobbiamo rivendicare. Non è una cosa che accade per caso“. Si arriva poi al tema della natalità: Il motivo per cui “spesso le donne non fanno figli quando li desiderano è perché ci sono ostacoli alla libertà. Dobbiamo occuparcene, tornando a dare pari opportunità” ad esempio “nel mondo del lavoro“.

Tutto questo “si tratta di un problema culturale e anche economico“. Nel frattempo il governo Meloni ha già previsto di “agire sul piano normativo, e lo abbiamo fatto a partire dalla prima finanziaria, ma è qualcosa con cui dovremo confrontarci anche nei prossimi anni“.

Per esempio non si è “affatto alzato l’Iva sui pannolini, ma diminuita rispetto a quella che c’era prima che era del 22%. Abbiamo apprezzato l’assegno unico e lo stiamo difendendo dalla procedura d’infrazione Ue: lo abbiamo implementato. Abbiamo fatto molto – conclude Roccella alla festa di Fratelli d’Italia – e lo stiamo ancora facendo con questa finanziaria“.

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