Ecco come sta Schumacher dieci anni dopo l’incidente

C'era una volta Schumi. Ecco l'uomo dietro al campione e al dramma

A quasi dieci anni dall’incidente sugli sci di Michael Schumacher sulle Alpi francesi di Meribel, un alone di mistero ha sempre avvolto le condizioni di salute dell’ex pilota di Formula 1.

Il diktat di riservatezza imposto in questi anni dalla moglie Corinna Betsch e dai figli Mick e Gina Maria ha protetto al meglio Schumi dalle speculazioni ma ha anche impedito di conoscere le reali condizioni del campione. Come noto soltanto ad una stretta cerchia di conoscenti è stato consentito di andare a trovarlo. Tra questi c’è anche Jean Todt, l’ex Team Principal Ferrari, legato a Michael da una fortissima amicizia, per gli anni d’oro a Maranello e i momenti vissuti insieme anche fuori dal Circus.

Dopo che l’inchiesta giornalistica condotta dal reporter tedesco Jens Gideon ha portato alla luce due gravi errori che avrebbero avuto un ruolo decisivo nell’innesco dell’incidente stesso, arrivano nuovi aggiornamenti sull’ex pilota tedesco. É stato Jean Todt, a tornare a parlare di Schumacher nel corso di un’intervista rilasciata all’Équipe, raccontando come abbia vissuto nell’ultimo decennio il rapporto con l’amico quasi 55enne (compirà gli anni il 3 gennaio).

Parole di lucido realismo quelle pronunciate dall’ex presidente della Fia, che all’intervistatore che gli aveva chiesto se sentiva la mancanza di Schumi, ha risposto così: “No, non mi manca, ho condiviso con lui molti momenti e sono onorato di poterlo fare ancora. Non mi manca perché lui c’è”. Poi però arriva la precisazione. “Con questo non voglio dire che ora la sua vita non sia cambiata. Non è quello di prima, quello che tutti ricordano in F1. Non è il Michael che tutti conoscevano. Oggi appare diverso, ma è splendidamente sostenuto dalla moglie Corinna e dai suoi figli, che lo assistono in tutto e per tutto ogni giorno”.

Una conferma delle dichiarazioni rilasciate da Corinna nel documentario diffuso da Netflix, che celebrava la carriera del marito, ma ha anche affermato di essere molto felice di continuare a vedere con lui i Gran Premi in tv, come quelli della stagione appena conclusa. Il francese ha poi ricordato come Schumacher lo avesse sempre difeso, anche nei momenti più difficili della sua carriera. Un episodio su tutti quello del 1996 quando, di fronte al rischio di un licenziamento in Ferrari, il pilota prese le sue difese dicendo: “Se parte Todt, me ne vado anche io. Non accetto altre soluzioni”.

A qualsiasi precisazione sulla salute dell’amico, Todt si è invece astenuto dal rispondere, rispettando la volontà di Corinna e seguendo quanto ribadito anche qualche giorno fa dallo stesso Ralf Schumacher, fratello di Michael:“Le sue condizioni rimarranno una faccenda privata”. O meglio un muro sempre più invalicabile.

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