Mutui agevolati con la garanzia dello Stato. Questa la novità che è arrivata all’interno del pacchetto di emendamenti alla Manovra che è stato depositato il giorno 13 dicembre in Commissione Bilancio al Senato. La misura agevola determinati soggetti e fornisce una copertura che risulta superiore rispetto a quella che oggi viene data ai giovani under 36. Ecco tutte le novità.
Come funziona
Prendendo in considerazione una famiglia che ha tre figli e un Isee sotto i 40mila euro all’anno si potrà ricevere una garanzia che ammonta all’80% della quota capitale del mutuo se viene richiesto in banca un finanziamento che oltrepassa l’80% rispetto al valore dell’immobile. Nel caso in cui i figli siano quattro, con meno di 21 anni, la garanzia aumenterà del 5% mentre se l’Isee è sotto i 50mila euro questa ammonterà al 90%. La decisione dell’esecutivo viene spiegata all’interno della relazione tecnica: “Il diniego del mutuo, è particolarmente frequente nelle ipotesi di famiglie numerose, in quanto gli algoritmi per la valutazione del merito creditizio utilizzati dalle banche penalizzano le famiglie con più figli, facendo diventare difficile l’accesso al mutuo per una famiglia numerosa”.
La novità
Questa misura, come affermato all’interno della relazione tecnica dell’emendamento, ha come obiettivo il sostegno alla famiglia e quello di incentivare alla natalità. Complessivamente il finanziamento, come per il caso degli under 36, non può oltrepassare i 250mila euro e gli istituti di credito non potranno chiedere ulteriori garanzie a livello personale. Ci sono poi dei vantaggi specifici dal punto di vista dei tassi di interesse, infatti la norma prevede per i mutui con garanzia Consap che le categorie prioritarie che alcune categorie, per esempio i giovani, ottengano un tasso effettivo globale che non oltrepassi quello medio, chiamato Tegm che viene pubblicato ogni tre mesi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. In merito al Teg, il Tasso Effettivo Globale, quello medio rilevato a livello trimestrale da Banca d’Italia è del 5,22% per il fisso e 5,79% per il variabile, come spiegato da Facile.it, attualmente il miglior tasso per i mutui garantiti da parte dello Stato presente sulle piattaforme è del 3,45% per un mutuo fisso.
Imu
Gli emendamenti proposti dai relatori introducono modifiche significative anche riguardo all’Imposta Municipale Unica (Imu), con un’azione che, inevitabilmente, non sarà accolta con favore dai proprietari. Ai singoli comuni verrà dato un periodo aggiuntivo per effettuare un’analisi delle aliquote dell’imposta, eventualmente facendo versare ai contribuenti la differenza in caso di aumento. Considerando esclusivamente il 2023 viene posticipata la scadenza per la pubblicazione delle delibere, che fissano annualmente le aliquote. Attualmente gli enti locali dovrebbero inoltrare i documenti entro il 14 ottobre, affinché siano pubblicate sul sito del Dipartimento delle Finanze entro il 28 dello stesso mese. Verranno però considerate valide in via eccezionale anche le delibere trasmesse entro il 30 novembre, con la scadenza per la pubblicazione fissata al prossimo 15 gennaio.
La retroattività
In merito alla retroattività, entro il 18 dicembre i proprietari di immobili, salvo le abitazioni principali non considerate di lusso, devono versare l’Imu, dopo aver pagato l’acconto a giugno. Quali saranno le conseguenze se le aliquote, rese note successivamente, risultassero superiori a quelle finora in vigore? In tal caso, i contribuenti dovranno effettuare un altro pagamento entro il 29 febbraio 2024, senza subire sanzioni e interessi. Se, al contrario, l’importo finale è inferiore a quanto versato, si procederà al rimborso. Pertanto, si apre la possibilità di una terza rata dell’Imu alla fine di febbraio.