Il calendario ora è fissato: governo, maggioranza e opposizione hanno raggiunto un accordo sui tempi di esame della manovra economica in Senato. La legge di bilancio verrà chiusa con la fiducia a palazzo Madama entro il 22 dicembre per poi essere rapidamente trasmessa alla Camera per essere subito incardinata. Una corsa contro il tempo, resa però sicura e ben definita dall’intesa raggiunta oggi affinché il semaforo verde arrivi entro la tassativa scadenza di fine dell’anno.
La commissione Bilancio ha iniziato il voto sugli emendamenti al ddl di bilancio con l’obiettivo di dare il mandato al relatore lunedì 18 dicembre. Il provvedimento approderà in Aula mercoledì 20 per la discussione generale, il voto di fiducia sul maximendamento e voto finale su provvedimento si svolgeranno invece la mattina del 22. Domani,14 dicembre, la conferenza dei capigruppo dovrà formalizzare i tempi di esame dell’Aula. Il raggiungimento dell’accordo tra le forze politiche è stato riferito in serata dal capogruppo del Pd in commissione Daniele Manca e dal sottosegretario al Mef, Federico Freni.
Da parte loro, le opposizioni hanno annunciato “alcuni emendamenti” sulle proposte più importanti “nell’ordine sulla salute, sanità, welfare, disabilità, energia, mutui“. In serata – ha dichiarato il senatore dem Daniele Manca – “voteremo sugli emendamenti agli articoli 1 e 2. Sul secondo potrebbero esserci alcuni temi importanti come la solidarietà alimentare, fondi per le famiglie più fragili. Più tardi faremo un Ufficio di presidenza per un percorso ordinato per le giornate di domani, sabato, domenica e lunedì“.
Sempre a margine dei lavori della Commissione, è stato spiegato che l’intesa raggiunta sul voto al Senato il 22 dicembre, con dichiarazioni di voto alle 9,30 e prima chiama intorno alle 11, permetterebbe di far arrivare il testo alla Camera il 22 pomeriggio consentendo di incardinare il provvedimento, di fissare il termine degli emendamenti e avere i pareri delle altre Commissioni alla commissione Bilancio di Montecitorio prima di Natale. Questo, per l’appunto, consentirebbe di avere il lavoro completato per l’approdo in Aula il 27. Un calendario rispetto al quale è emersa la soddisfazione del governo.
“Siamo molto contenti e dobbiamo ringraziare il ministro Ciriani perchè è solo grazie alla sua non buona ma ottima volontà e capacità di mediazione che l’accordo è stato raggiunto. E questo va detto per onestà intellettuale e va detto subito“, ha osservato il sottosegretario leghista al Mef, Federico Freni. “Siamo contenti – ha proseguito il deputato – perché è un accordo che rispetta i diritti sacrosanti dell’opposizione ed è un accordo che ci consentirà di rispettare i diritti anche della Camera, consentendo di arrivare alla Camera prima di Natale“. Il sotto segretario quindi rimarcato il raggiungimento dell’obiettivo “grazie alla buona volontà di tutti e alla mediazione del ministro dei Rapporti col Parlamento per garantire il rispetto dei diritti del Senato e della Camera“.