Sulla riforma del Patto di Stabilità, uno dei nodi più difficili da sbrogliare per i Ventisette stati europei, “sarei lieto se Meloni, in caso di necessità, usasse il veto”. L’inaspettata promozione arriva dal professore di sinistra per eccellenza, l’ex premier Mario Monti. Il pugno duro di Giorgia Meloni sui negoziati in corso sul Patto di stabilità e crescita ha convinto perfino l’europeista Monti che, prima in Aula e successivamente incalzato da TgCom24, ha speso delle buone parole nei confronti del presidente del Consiglio e della “politica estera del viceministro Tajani”.
Le posizioni di Meloni sul tema sono chiare da tempo. Ieri, nel corso della discussione in vista del Consiglio europeo di oggi e domani, la premier ha voluto ribadire che il governo sta controllando la trattativa“molto complessa” sul Patto e che nessuna delle scelte è esclusa. Il veto è si l’extrema ratio del governo italiano ma, seguendo le parole di Meloni, non si può escludere dal tavolo delle trattative. E mentre la sinistra si stracciava le vesti dentro e fuori l’aula del Senato, l’ex premier Mario Monti lanciava un messaggio lucido e pragmatico sia al governo sia alle opposizioni ideologiche.
“Non si è mai parlato dell’allargamento dell’Europa in modo così superficiale e pericoloso. Non si sono fatti passi avanti sulla modifica dei meccanismi decisionali e, inoltre , non abbiamo preparati le opinioni pubbliche che potrebbero dire di no, pensateci bene”. Così l’ex premier Mario Monti, figura simbolo della sinistra nostrana, prendendo la parola nell’Aula del Senato durante il dibattito sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio Ue, ha voluto tendere una mano verso l’esecutivo.“Questo patto di stabilità non è accettabile – ha aggiunto Monti – E’ un’Europa con lo specchietto retrovisore. Era un’occasione per rilanciare gli investimenti pubblici”. “Sarei lieto se lei in caso di necessità usasse il veto“, ha aggiunto rivolgendosi direttamente al presidente del Consiglio e riferendosi sempre alla discussione nella Ue sul Patto di stabilità.
Una posizione conciliante ribadita, a stretto giro, in una intervista a TgCom24.“Se Meloni opponesse il veto dell’Italia al patto di stabilità – ha sottolineato Monti – penso possa essere una buona cosa per rimandare la Commissione al tavolo della progettazione”. Un giudizio positivo che l’ex presidente del Consiglio aveva già scritto nero su bianco nei gironi scorsi sul Corriere della Sera quando aveva definito la bozza di accordo “una litania in gotico”. Le parole convergenti di Monti dimostrano la serietà dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni che, seppur partendo da un approccio euro critico, vuole mostrare l’importanza dell’Italia in sede europea.