Serviva un’impresa (leggi successo) a una squadra che aveva vinto solo due trasferte delle 18 disputate in Champions. E l’impresa non è arrivata: la Lazio perde in casa dell’Atletico Madrid e nel sorteggio di lunedì finirà nell’urna delle seconde, quindi con il rischio di trovare una big (un’altra spagnola, un’inglese o una tedesca) negli ottavi. Maurizio Sarri alla vigilia si era sfogato contro l’ambiente biancoceleste, reo a suo giudizio di «creare aspettative inarrivabili» attorno alla squadra, «raggiungere gli ottavi è stato già un miracolo».
I biancocelesti giocano la sfida a testa alta, peccato per quel gol di Griezmann incassato dopo appena 5 minuti e 15 secondi che indirizza il match: per il francese, insostituibile per l’ex indimenticato Simeone (21 presenze in altrettante gare giocate dai Colchoneros), è il 14° gol stagionale, il quinto in questa edizione di Champions come il compagno di squadra Morata, Hojlund e Haaland delle due formazioni di Manchester.
La rete del «Petit Diable» consente agli spagnoli di giocare nel modo a loro più congeniale: difesa ed eventuali ripartenze. La Lazio, che schiera Immobile e Pedro titolari nel tridente d’attacco, colleziona alcune occasioni nella prima mezz’ora. Il 2-0 di Hermoso viene annullato dal Var, ma poi arriva la bella rete di Lino agli albori della ripresa che regala l’11° successo su undici gare casalinghe in stagione dei madrileni (sono ora 20 le vittorie consecutive al Wanda Metropolitano, dove il ko manca agli uomini di Simeone dall’8 gennaio) e spegne le già flebili speranze laziali. Con Morata che manca clamorosamente il 3-0 e nel finale due errori sotto porta dei biancocelesti.
Intanto, dopo lo striscione irriverente esposto durante Lazio-Celtic, l’Uefa ha sanzionato il club di Lotito con 60mila euro di multa e con la chiusura di due settori della Curva Nord per un turno (pena «congelata» per due anni se non ci saranno comportamenti reiterati).