Bus e metro a rischio: le cose da sapere sullo sciopero di venerdì 15 dicembre

Bus e metro a rischio: le cose da sapere sullo sciopero di venerdì 15 dicembre

Anche se il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha ridotto lo sciopero nazionale dei trasporti pubblici della giornata di venerdì 15 dicembre a sole quattro ore (dalle ore 9 alle 13) invece delle 24 ore volute da alcune Organizzazioni Sindacali quali Usb Lavoro Privato, Al Cobas e Cub Trasporti, ciò non significa che non ci saranno disagi per milioni di cittadini da nord a sud del Paese.

Cosa c’è da sapere

Nel dettaglio, cancellazioni e ritardi si potranno osservare specialmente sul trasporto ferroviario come ha fatto sapere la stessa Trenitalia con un comunicato in cui spiega che il personale della società Busitalia Sita Nord srl osserverà una sciopero di 24 ore. Infatti, l’ordinanza di Salvini vale soprattutto per il territorio nazionale ma a livello locale la situazione non sarà la stessa come accadrà, appunto, per Busitalia. Saranno garantite numerose tratte nazionali come mostra la tabella di Trenitalia (orari di partenza pomeridiani e serali) ma anche i servizi minimi di trasporto “predisposti a seguito di accordi con le Organizzazioni sindacali, ritenuti idonei dalla Commissione di Garanzia per l’attuazione della Legge 146/1990″.

Per rassicurare i cittadini, Trenitalia fa sapere che tutti i treni che si trovano in viaggio a sciopero iniziato “arrivano comunque alla destinazione finale se è raggiungibile entro un’ora dall’inizio dell’agitazione sindacale; trascorso tale periodo, i treni possono fermarsi in stazioni precedenti la destinazione finale”. A Milano, invece, Atm ha fatto sapere che “lo sciopero potrebbe avere conseguenze sulle nostre linee dalle 8:45 alle 15 e dopo le 18, fino al termine del servizio”.

Le parole di Salvini

Non soltanto treni nazionali e locali ma agitazione anche nei trasporti cittadini con metro e mezzi pubblici. “A nove giorni dal Natale bloccare il Paese per 24 ore in tutta Italia significa il caos. Non si possono lasciare a piedi 20 milioni di italiani che usano i mezzi pubblici”, ha sottolineato nelle ultime ore Salvini. “Aver rispetto del diritto di sciopero ma ricordare che non si può avere uno sciopero del trasporto pubblico locale una settimana si e una settimana no che lascia a piedi milioni e milioni di persone”, ha sottolineato Salvini.

Braccio di ferro con il governo

Come detto, specialmente nelle grandi città oltre all’astensione si rischiano i cosiddetti “bus lumaca”, i mezzi in strada guidati a rilento per tutto il giorno. I sindacati di base Usb Lavoro Privato, Cobas e Cub Trasporti volevano fermarsi per 24 ore nel trasporto pubblico locale come avvenuto lo scorso 27 novembre che, con la stessa decisione di Salvini di ridurre l’agitazione, era stato tutto rinviato alla giornata di domani, venerdì 15 dicembre. Usb ha fatto sapere che non si atterrà alle regole scioperando per l’intera giornata. “È un atto politico dell’organizzazione sindacale” ritenuto “necessario per tentare di fermare l’ormai evidente attacco al diritto di sciopero”, ha spiegato il sindacato specificando che la disobbedienza “non coinvolgerà i lavoratori“, che rischierebbero multe fino a mille euro.

Salvini continua a concentrarsi sul sindacato invece di riconoscere l’assoluta e brutale indisponibilità delle parti datoriali“, attaccano i sindacati di base che avevano ricorso al Tar del Lazio contro l’ordinanza che è stato respinto rimandando “la trattazione del tema al 10 gennaio“, come ha fatto sapere Cub Trasporti.

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