L’Imu non si paga se la casa è occupata. Il governo a difesa dei diritti di proprietà

L'Imu non si paga se la casa è occupata. Il governo a difesa dei diritti di proprietà

Niente saldo Imu da versare entro lunedì prossimo per i proprietari di immobili occupati. È quanto ha confermato ieri il ministero dell’Economia, rendendo effettiva la previsione dell’articolo 21 della legge di Bilancio 2023. Saranno esentati dal pagamento dell’imposta gli immobili non utilizzabili né disponibili, per i quali sia stata presentata denuncia all’autorità giudiziaria per i reati di «violazione di domicilio» (articolo 614, secondo comma, del Codice Penale) o di «invasione di terreni o edifici» (articolo 633 del Codice Penale). Allo stesso modo, non dovranno pagare coloro che abbiano presentato denuncia o abbiano già avviato l’azione giudiziaria penale. E, fatto ancor più importante, l’esenzione non riguarda solo gli immobili residenziali ma anche quelli aventi altre destinazioni d’uso.

L’esenzione, ha precisato Via XX Settembre, spetta anche se non è stato ancora adottato il decreto di attuazione, che riguarda solo il modello dichiarativo. I contribuenti, che fruiscono dell’esenzione, dovranno infatti presentare la dichiarazione Imu, esclusivamente in via telematica, entro il 30 giugno 2024.

La misura ha un costo previsto di 73 milioni di euro. La perdita di gettito Imu su base annua dovrebbe attestarsi a 62 milioni per i Comuni e a 11 milioni per lo Stato. La base di calcolo è rappresentata dai dati di Federcasa che indicano un numero di 48mila immobili abitativi di proprietà degli enti di edilizia residenziale pubblica occupati abusivamente (6% del loro patrimonio abitativo) per una perdita di gettito di 26 milioni. Il Tesoro ha poi stimato prudenzialmente un numero ulteriore di abitazioni di proprietà di altri soggetti pari a 16mila (un terzo del numero indicato da Federcasa) come oggetto di occupazioni con una ulteriore perdita di gettito Imu su base annua pari a 13 milioni.

Inoltre, sulla base dei dati Istat risultano ogni anno 7.122 procedimenti penali (non archiviati) per invasione di terreni ed edifici. Il ministero ha stimato che il 50% di questi reati abbia comportato l’effettiva indisponibilità degli immobili, presumendo un’ulteriore perdita di gettito Imu su base annua di 34 milioni di euro. A titolo di esempio, Confedilizia ha stimato in 6.800 gli immobili occupati nella sola città di Roma. La quota di competenza dei Comuni, pari a 62 milioni annui, verrà comunque ristorata con l’istituzione di un fondo presso il ministero dell’Interno.

Per quanto lo stanziamento sia contenuto, si tratta di un’innovazione molto importante perché con questa norma il governo ha di fatto superato un consolidato orientamento giurispridenziale della Cassazione secondo cui l’Imu è un’imposta esclusivamente patrimoniale, per la cui applicazione non ha alcuna rilevanza l’effettiva disponibilità dell’immobile. E proprio la norma contenuta nella manovra 2023 ha determinato un «cambiamento in corsa» in quanto la Suprema Corte ha sollevato presso la Consulta la questione di legittimità dell’imposizione quando l’immobile è occupato.

Una svolta decisiva, almeno per coloro che non possono disporre dei diritti dei proprietà. Le azioni giudiziarie per sgomberare gli occupanti sono lunghe: si va dai due ai sei anni e anche oltre se l’occupante è una famiglia in cui sono presenti minori. Ecco perché il recente pacchetto sicurezza del governo Meloni ha introdotto un nuovo reato di occupazione abusiva che prevede la reclusione da 1 a 4 anni per chi si trattiene presso l’abitazione altrui (6 anni con l’aggravante della violenza). Per tutti gli altri proprietari, infine, scadrà lunedì 18 il saldo Imu, balzello da 22 miliardi l’anno che dal 2012 ha spolpato 270 miliardi dalle tasche degli italiani.

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