Compagni di tutta Europa, unitevi. La sinistra del Vecchio continente è pronta a convergere verso Trieste per discutere autoritarismi e fascismi. L’appuntamento è imminente: sabato prossimo, 16 dicembre, nel capoluogo friulano andrà in scena un convegno sul tema organizzato da Rifondazione Comunista e Sinistra europea. Alla reunion saranno presenti i rappresentanti di Anpi, Arci e Cgil, ma soprattutto alcune esponenti dei partiti della sinistra europea provenienti da Croazia, Slovenia, Austria, Ungheria e Spagna. A tutti costoro sarebbe opportuno ricordare che il fascismo è finito ormai da 80 anni, ma ciò equivarrebbe a rovinare la festa.
“Trieste è un crocevia storico dal punto di vista dei confronti, dei contrasti e dei conflitti tra la destra e la sinistra. Nel 1938 qui Mussolini presentò le leggi razziali e oggi le destre vincono in tutta Europa fondamentalmente sullo stesso tema“, hanno difatti spiegato in un video gli organizzatori, convinti che il pericolo nero sia ancora presente e in agguato. Il convegno, non a caso, ha il seguente titolo: “L’avanzata dell’estrema destra nelle istituzioni in Europa“. Secondo i promotori dell’incontro, peraltro, il nostro Paese sarebbe interessato in modo particolare da questo fenomeno e il motivo – seguendo la logica faziosa di chi vede fascisti ovunque – è presto detto.
“L’Italia costituisce un osservatorio privilegiato data la presenza di Fratelli d’Italia al governo, un partito di destra che non ha mai rinnegato le proprie origini e che manifesta apertamente la sua ideologia negli interventi e nell’operato dei suoi esponenti“, si legge nel post con cui Rifondazione ha annunciato l’appuntamento sui social. Con quella scusa, i compagni hanno così trovato il modo per ricreare un loro momento di ritrovo nel quale dare sfogo ai loro irrazionali timori, forse a cominciare da quelli delle libere elezioni che in vari Paesi del Vecchio Continente hanno legittimamente premiato i partiti conservatori. In democrazia, però, funziona così.
Ma i partecipanti al convegno si apprestano anche a prendersela con la sinistra socialdemocratica, ormai ritenuta troppo debole rispetto al presunto pericolo rappresentato dalle destre. “Ormai anche i socialdemocratici sono in buona parte su posizioni iperliberiste e guerrafondaie, che fino a vent’anni fa sarebbero state considerate di destra. Così anche purtroppo i verdi. Noi pensiamo che occorra costruire un fronte del lavoro che combatta contro l’estrema destra e contro quelle destre che, per combattere l’estrema destra, fanno politiche di destra“. Tutto chiaro? Per maggiori approfondimenti, appuntamento a Trieste.