“Ho denunciato Rudy Guede per violenza sessuale: ecco cosa mi ha fatto”

"Ho denunciato Rudy Guede per violenza sessuale: ecco cosa mi ha fatto"

Sono stata ingenua ma non mi sarei mai innamorata di un mostro. Rudy Guede è un manipolatore narcisista“. Sono le parole della 23enne che ha denunciato Rudy Guede per lesioni, maltrattamenti e violenza sessuale. Il gip di Viterbo ha imposto al 36enne ivoriano, già condannato in via definitiva a 16 di reclusione per l’omicidio di Meredith Kercher, il divieto di avvicinamento alla ex con l’obbligo del braccialetto elettronico. “Certi aspetti della sua personalità sono emersi dopo e io ci ho messo tempo a capirli“, spiega la giovane in un’intervista al Corriere della Sera.

L’inzio della relazione con Guede

La 23enne racconta di aver conosciuto Guede durante il periodo di semilibertà, quando l’ivoriano lavorava in biblioteca: “Lui era già in semilibertà e io frequentavo la biblioteca dove lavorava. Lo vedevo solo lì, non lo conoscevo come il ‘Rudy del caso Meredith’, non sapevo che la sera rientrasse in carcere. Nel 2008 avevo 8 anni“. All’inzio “ci mandavamo qualche messaggio e basta perché studiavo fuori Viterbo. – puntualizza la giovane –Mi aveva solo raccontato di essere finito in una brutta storia passata, senza spiegare oltre. Poi abbiamo preso a frequentarci e degli amici mi hanno spiegato tutto“.

“Ero innamorata, mi sono fidata”

Una sera Guede si sarebbe confidato con la ragazza, raccontando di essere stato condannato per l’omicidio di Meredith Kercher: “Forse aveva capito, forse era stato avvisato, forse era il momento. Mi ha spiegato in modo generico i fatti e io non ho approfondito. Era la mia prima storia d’amore, valeva il beneficio del dubbio. – dice la giovane – Ero già innamorata di lui e forse non ci ho voluto credere fino in fondo. Mi sono fidata. Lo vedevo come una persona buona, che aveva cancellato quel passato“.

“Ci sono stati spintoni, lo perdonavo”

La 23enne spiega che, a poche settimane dall’inizio della relazione, ha notato il cambiamento: “Io non so se aveva calcolato tutto dall’inizio o se davvero è fatto così. Il vero cambiamento lo ha avuto quando ha finito di scontare la sua pena. Certi atteggiamenti con me…“. “Non ho denunciato percosse ma ci sono stati spintoni, cose simili. – precisa la ragazza – Ha cominciato con piccoli gesti per i quali poi chiedeva scusa e che io gli perdonavo. Ripensandoci ora, lui sapeva di sbagliare ma sapeva anche che sarebbe stato perdonato. Non so più se quelle scuse fossero sincere”. Al compagno avrebbe suggerito di rivolgersi a uno specialista: “Gli ho consigliato di andare da uno psicologo, mi sono offerta di andarci insieme, ma non ha mai preso in considerazione questa possibilità“.

La denuncia: “Non avevo più una vita”

La giovane ha deciso di denuciare Guede mesi dopo aver chiuso la relazione: “È stato un percorso doloroso, sofferto. Lo amavo e mi sono dovuta mettere in discussione. Ci eravamo già lasciati da qualche mese, ero tornata a vivere da sola a Grosseto e ho capito che non si sarebbe fermato. Mi scriveva, mi chiamava, tre volte è venuto senza dirmelo, ha le chiavi di casa a Viterbo…” Una avvocatessa le avrebbe sconsigliato di procedere per vie legali: “Mi disse ‘Non ti crederanno, ti faranno a pezzi anche i giornali, non hai prove sufficienti’. – afferma la ragazza – Anche le amiche mi dicevano di aspettare ma io non avevo più una vita e non mi sarei perdonata se avesse fatto ad altri le cose cattive che ha fatto a me. Sono tornata da mia mamma, che è sconvolta: neanche lei aveva capito. Esco il meno possibile e sto attenta“.

“Ci sono chat e foto”

Nell’interrogatorio di garanzia Guede ha respinto le accuse: “Sono allibita, non pensavo potesse arrivare a tanto. Ci sono le foto, le chat. Era meglio se fosse rimasto in silenzio“, dice la 23enne. All’ivoriano è stato imposto il divieto di avvicinamento alla ex. “Rudy ha il braccialetto ma io non ho il corrispettivo che segnala quando si avvicina a me. Mi hanno detto che ci sarebbero voluti due giorni, è passata una settimana. – conclude la 23enne – Rudy ha della rabbia, della frustrazione, della cattiveria che non ti aspetti da chi è uscito da 13 anni di carcere come detenuto modello“.

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