Tenere grandi somme di denaro ferme sul conto corrente non è mai consigliato, tuttavia è uno strumento molto pratico per attività quotidiane come accreditare la busta paga o la gestione dei pagamenti delle bollette. Per questo è bene scegliere il conto corrente giusto, ma attenzione perché, secondo una ricerca di Altroconsumo, sono stati registrati rincari fino al 22% da inizio anno e rendimenti a zero. Ecco tutti i numeri.
L’analisi
L’analisi in questione ha confrontato gli Icc, ovvero gli Indicatori di costo complessivo dei conti correnti, questi hanno riguardato una popolazione statistica che fa uso medio della banca. Lo studio si è basato su un arco di tempo che va dal 31 gennaio a 5 dicembre 2023. La banca dati di Altroconsumo ha preso in considerazione 297 conti correnti maggiormente significativi. In merito ai costi dei conti correnti i tassi passivi risultano in aumento e superano la soglia del 18%.
Si tratta di una cifra importante soprattutto se si tiene in considerazione il fatto che i rendimenti nelle grandi banche sono rimasti a zero. Crescono, invece, il canone Bancomat e quello della carta di credito, un fattore dovuto probabilmente all’incremento dei pagamenti digitali. Considerando i conti tradizionali i giovani e le famiglie restano i soggetti maggiormente colpiti in termini economici da questi incrementi, a eccezione di Poste Italiane che ha registrato un incremento del 23% rispetto all’inizio del 2023 e così anche Bpm del 48% e Credem del 16%. Nel frattempo ricordiamo che l’inflazione è diminuita attestandosi al 5,7 nel mese di novembre.
I rincari
Per le famiglie che hanno un’operatività bancaria media è stato registrato un incremento del 7% in termini di costi, ovvero 170 euro circa. Considerando il bollo che ammonta a 34,20 euro e un rendimento dello 0,1% al fine di azzerare i costi è necessario avere in giacenza sul conto 213 mila euro. In merito all’impennata dei costi sono 91 euro in media per i giovani a febbraio 2023, una cifra importante se si considera che nello stesso mese dell’anno precedente era di 69 euro.
In merito ai rincari sui conti online e su quelli alternativi l’Icc è aumentato del 5% a 32 euro, del 14% per i giovani a 24 euro e del 4% per i pensionati a 36 euro. Complessivamente i conti digitali hanno comunque costi inferiori, infatti variano tra i 24 e i 36 euro annui per le tre categorie di clienti citate rispetto ai 91-170 euro delle opzioni tradizionali. I giovani sono stati particolarmente penalizzati dalla decisione di Banca Intesa di stoppare dall’1 dicembre 2023 l’offerta a zero euro per il conto tradizionale dedicata agli under 35.
Un trend, quello dei cambi di rotta, intrapreso anche da Credem che ha alzato i costi dei conti dedicati ai giovani, infatti l’Icc è cresciuto dell’11,4% in soli 10 mesi attestandosi a 65 euro. Un prodotto particolarmente vantaggioso è quello di Fineco che propone la carta di debito a 9,95 euro con un incremento del 69% arrivando a 26,24 euro.
Le migliori
In merito alle strategie delle varie banche è bene ricordare che Fineco ha dato il via a una revisione dei costi del conto nel marzo 2023 mentre Bpm ha sostituito la carta di credito con un prodotto maggiormente richiesto dai clienti. Intesa sta cercando di trasportare i giovani sul nuovo conto Isybank, ovvero la banca digitale del gruppo, ma con risultati scarsi e diverse polemiche nonostante la banca affermi di aver in serbo nuove offerte.
Secondo Altroconsumo gli istituti che risultano maggiormente convenienti per quanto riguarda i conti tradizionali sono Mps sia per le famiglie con 92,6 euro, quasi metà della media, sia per i pensionati con 86,60 euro, metà della media, e Poste per i giovani con 35,25 euro, quasi un terzo della media. Bbva è leader invece nei conti alternativi, ha infatti attiva una promozione sui tassi con il 4% di rendimento fino al 31 gennaio del 2025.