Il volo e poi lo schianto dell’F-16: è allarme incidenti per gli Usa

Il volo e poi lo schianto dell'F-16: è allarme incidenti per gli Usa

Un altro mezzo militare statunitense è rimasto coinvolto in un incidente in Asia. Un caccia F-16 della Forza aerea degli Stati Uniti è precipitato nelle acque del Mar Giallo al largo delle coste della Corea del Sud. L’episodio è avvenuto durante un volo di addestramento di routine del mezzo. Il pilota si è salvato: è riuscito ad espellersi dal velivolo non appena riscontrata un’emergenza in volo. È stato quindi recuperato dalla guardia costiera sudcoreana e riportato alla base aerea di Kunsan, a circa 180 chilometri a sud di Seoul, ha riferito in una nota l’8th Fighter Wing.

Sono in corso le indagini per chiarire e capire l’esatta dinamica dei fatti. L’incidente in questione è andato in scena 10 giorni dopo lo schianto di un convertiplano Cv-22 Osprey della Forza aerea statunitense nel sud del Giappone, costato la vita a otto militari. Lo scorso 21 novembre, invece, un P-8 Poseidon della Marina Usa era uscito di pista durante l’atterraggio presso la Marine Corps Air Station di Kaneohe Bay, nelle Hawaii.

Caccia Usa in mare: cosa è successo in Corea del Sud

L’F-16 era decollato attorno alle 9 ora locale da una base aerea a Gunsan per un addestramento di routine. Doveva essere un volo come tanti, e invece una non meglio specificata spia d’emergenza avrebbe avvertito il pilota – la cui identità non è stata svelata – di un’emergenza in corso, costringendolo ad abbandonare il mezzo. “Siamo grati per il recupero sicuro del nostro aviatore da parte dei nostri alleati della Corea del Sud e per il fatto che il pilota sia in buone condizioni“, ha dichiarato in una nota il colonnello Matthew C. Gaetke, comandante dell’8th Fighter Wing.

Non sono fin qui emerse ulteriori informazioni sull’accaduto, che dovrebbe essere stato causato da un guasto all’F-16 o da un errore del pilota. Sappiamo soltanto che lo stesso pilota si è espulso dal volo pochi istanti prima dello schianto e che è stato messo in salvo da ufficiali militari statunitensi. I funzionari Usa in Corea del Sud e il portavoce del ministero della Difesa del Paese non hanno rilasciato dichiarazioni più dettagliate. Per la cronaca, la base militare americana presso l’aeroporto di Gunsan conta circa 2.800 membri dell’aeronautica, soldati dell’esercito e altri addetti.

Gli altri incidenti e la tensione in aumento

L’incidente del caccia Usa è avvenuto in un contesto di crescenti tensioni tra Corea del Nord e Corea del Sud. Il governo nordcoreano ha criticato Seoul e Washington per “aver camminato sulla via dello scontro e della guerra” organizzando esercitazioni militari congiunte. Il quotidiano di Pyongyang, Rodong Sinmun, ha definito queste manovre “inutili atti provocatori che non faranno altro che accelerare la distruzione della Corea del Sud“. “Avendo gli Stati Uniti alle spalle, il gruppo fantoccio (il riferimento è alla Corea del Sud ndr) persegue l’ambizione di un’invasione del Nord e cammina sulla strada dello scontro e della guerra. Il suo atto avventato è insensato e una futile spavalderia che accelera la sua rovina“, ha scritto ancora il giornale.

Negli ultimi due mesi, come detto, ci sono da segnalare altri due incidenti, avvenuti in Asia, che hanno coinvolto mezzi militari statunitensi. Alla fine di novembre, in Giappone, un aereo militare degli Stati Uniti si è schiantato al largo dell’isola di Yakushima, nel sud del Paese. La vicenda ha coinvolto un velivolo Osprey con a bordo otto persone. Alcuni testimoni hanno raccontato che, poco prima di inabissarsi, il motore sinistro del mezzo sembrava essere in fiamme. A fine novembre, un P-8 Poseidon della Marina Usa era invece uscito di pista durante l’atterraggio presso la Marine Corps Air Station di Kaneohe Bay, nelle Hawaii, finendo in mare.

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