Fa più caldo? Occhio al “freezing effect”: cosa può succedere al mattino

Fa più caldo? Occhio al "freezing effect": cosa può succedere al mattino

Dopo molto tempo si rivede l’anticiclone africano: la settimana appena iniziata vedrà un’anomala impennata termica al Centro-Sud con temperature ben superiori alle medie del periodo mentre al Nord foschie e banchi di nebbia limiteranno gli aumenti ma saranno, anch’essi, la testimonianza di un campo di alta pressione che si sta affermando sul Mediterraneo. Attenzione, poi, a quanto accadrà in Valpadana durante le ore notturne.

L’anomalia termica

Le mappe meteo sembrano tornare indietro di un paio di mesi: in uno dei periodo più freddi dell’anno ecco che la mitezza la farà da padrona sia in quota che al suolo sulle regioni centro-meridionali con scarti anche di 7-8° in più rispetto alle medie. Non a caso, gli esperti parlano di “picchi primaverili” visto che tra oggi e mercoledì 13 dicembre si raggiungeranno massime fino a 20°C in Sicilia e, sulla stessa isola, attenzione perché nei prossimi due giorni sarannno di casa valori fino a 24-25°C durante il giorno, cifre anomale per essere a metà dicembre. Molto mite, come detto, anche il Centro e il Sud con massime che tranquillamente toccheranno 18-19°C.

Cos’è il “freezing effect”

Se sulle montagne e in pianura farà molto più caldo del normale, gli esperti spiegano che “ci ritroveremo dunque con temperature elevatissime per la stagione in alta quota, e valori molto rigidi soprattutto in pianura, specie di notte. Un fenomeno tipico che si viene a generare durante i periodi anticiclonici invernali”, sottolinea Mattia Gussoni de Ilmeteo.it che spiega cos’è il “freezing effect”, ossia l’effetto congelante. “Specie in Valpadana e lungo i fondovalli alpini, si potranno generare forti inversioni termiche notturne con temperature anche sottozero e formazione di ghiaccio (Freezing Effect)”.

L’aria più fredda, umida e pesante ristagnerà sui bassi strati non riuscendo a essere scalzata dall’aria molto mite in arrivo: ecco perché i risvegli saranno con gelate e brine sulle zone di pianura di Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Triveneto. “Saranno soprattutto le zone in campo aperto (meno probabile nei centro cittadini) a beneficiare maggiormente di questo particolare fenomeno di stampo invernale, ove le temperature lo consentiranno”, sottolinea l’esperto. Come detto, non mancheranno foschie e nebbie durante le ore centrali della giornata che limiteranno l’aumento termico sulle regioni appena menzionate con massime non superiori ai 9-10°C.

Quando torna il freddo

La fase anomala dovrebbe iniziare a rientrare a partire da giovedì quando le principali mappe meteo propendono per una discesa d’aria gelida dal Nord Europa che riporterebbe le temperature entro le medie stagionali cacciando di forza l’anticiclone africano. Per una maggiore certezza sui fenomeni e sulle zone più colpite dovremo attendere ulteriori aggiornamenti.

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