Una panchina rossa, di quelle installate in numerose città italiane per mandare un messaggio simbolico contro la violenza di genere, letteralmente fatta a pezzi e gettata nei cestini dell’immondizia a poco più di un’ora di distanza dalla sua installazione. Questo il gesto di protesta del quale si sarebbero resi protagonisti a Roma gli attivisti e le attiviste del collettivo Zaum Sapienza, i quali hanno rivendicato il gesto e pubblicato fra le “stories” del profilo Instagram del collettivo le immagini della panca vandalizzata. In base a quanto ricostruito, tutto è iniziato stamattina, quando il sindaco Pd Roberto Gualtieri e la rettrice Antonella Polimeni hanno inaugurato l’opera posta sul viale principale dell’Università La Sapienza. Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti a quanto sembra anche alcuni rappresentanti della Roma, a rimarcare la posizione della società calcistica giallorossa circa la violenza contro le donne.
Già durante l’iniziativa che sarebbe poi terminata con la rimozione del velo che copriva la panchina, alcune femministe avrebbero inscenato una sorta di protesta, chiedendo alle istituzioni meno panchine e più consultori e centri anti-violenza. L’attenzione si è poi spostata all’interno dell’aula magna dell’ateneo, dove si è tenuto il convegno dal titolo “Amami e basta – Sapienza e As Roma contro la violenza sulle donne”. E stando ad una prima ricostruzione, proprio in quel momento si sarebbe concretizzato l’atto vandalico, preceduto da un sit-in. Ragazzi e ragazze del collettivo universitario di sinistra si sarebbero scagliati contro la panchina, distruggendola. E hanno a quanto pare documentato la scena, con tanto di foto pubblicate sul profilo social di Zaum Sapienza. “Questo è quello che pensiamo delle vostre panchine rosse” si legge ad esempio in una storia, con l’immagine che mostra quel che resta della panca.
Le rimostranze di femministe ed attivisti del collettivo erano a quanto pare rivolte all’indirizzo del primo cittadino Gualtieri, alla rettrice Polimeni e il sodalizio sportivo giallorosso, “colpevoli” di aver promosso la posa della panca. I manifestanti non avrebbero insomma reputato sufficiente l’installazione della panchina, per porre l’attenzione sui femminicidi e in generale sugli atti di violenza contro le donne. E dopo averla distrutta, l’hanno letteralmente cestinata: in un’altra storia pubblicata dal collettivo Zaum si vede chiaramente uno dei pezzi che componevano la panchina spuntare da un cestino. “Panchine rosse? Nell’indifferenziata“, la didascalia inserita a corredo della foto. Stando infine a quanto riportato dalla stampa romana, le immagini sono al vaglio delle forze dell’ordine, che stanno indagando sull’accaduto. E a breve potrebbero esserci ulteriori sviluppi.