I “desideri” che si esprimono con le stelle cadenti non sono “realizzabili” solo in estate. A dicembre, nel cuore dell’inverno, c’è un ottimo motivo per guardare il cielo con il naso all’insù e sperare che si avverino i nostri sogni. Sono infatti in arrivo le stelle cadenti del mese, le Geminidi, la seconda pioggia di meteore più spettacolare dopo le Perseidi di agosto, che appariranno nella notte tra il 13 e il 14 dicembre 2023. Un vero e proprio sciame meteorico, comparabile per quantità e brillantezza delle stelle cadenti estive.
L’origine del nome
Le Geminidi devono il nome alla costellazione dei Gemelli, che è la posizione in cielo da cui queste meteoriti sembrano avere origine. Questo tipo di sciame venne segnalato per la prima volta nel 1800 e deriva da frammenti lasciati dall’asteroide 3200 Phaeton scoperto nel 1983, caratterizzato da un diametro di circa 5 chilometri. La natura del corpo celeste è comunque fonte di dibattito tra gli esperti, molti sono portati a pensare che potrebbe trattarsi anche di una cometa rocciosa che ha perso lo strato ghiacciato a causa dei continui passaggi ravvicinati con il Sole.
Cosa fare per vederle
Le Geminidi sono in genere visibili tra il 10 e il 15 dicembre ma quest’anno saranno particolarmente evidenti, soprattutto nella notte tra il 13 e il 14. In questo periodo dell’anno è possibile vedere la costellazione dei Gemelli intorno alle 18.00 ora di Roma (o più comunemente GMT+0:50. Si tratta di un fuso orario in anticipo di 50 minuti rispetto a quello Greenwich, esistito in diciassette delle attuali venti regioni italiane tra il 1866 e il 1893, ndr). Individuarle nel cielo sarà piuttosto semplice perché grazie alla loro luminosità saranno visibili in tutto il cielo notturno, e non sarà necessario guardare nel punto preciso. Inoltre quest’anno ci saranno condizioni favorevoli senza il disturbo luminoso della Luna che sarà in fase di “Luna Nuova”. Il consiglio è comunque quello di recarsi in luoghi lontani dalle fonti luminose della città.
“Questa sarà un’ulteriore chance di osservazione da non perdere per contribuire allo studio di questo sciame che si sta evolvendo in maniera molto rapida e che, secondo studi, è destinato a cessare del tutto nel giro di un centinaio d’anni”, spiegano dall’Unione astrofili italiani (Uai). Oltre alla luminosità importante sarà anche la durata: “I più recenti studi hanno rilevato che questo sciame mostra un’attività massima sostenuta per parecchie ore con due aumenti della frequenza, il primo più consistente con meteore di debole luminosità e il secondo successivo meno cospicuo con meteore più brillanti” spiegano ancora.
Cosa sono le stelle cadenti
Quelle che chiamiamo stelle cadenti sono in realtà sciami di detriti spaziali che, attraversando l’atmosfera terrestre, a causa dell’attrito, si surriscaldano e bruciano, emettendo così radiazioni visibili, per questo motivo ad un osservatore terrestre appaiono come scie luminose. Questi detriti vaganti possono essere grandi come sassi o, più spesso, come granelli di sabbia e nell’impatto con l’atmosfera possono raggiungere i 2500 K ovvero Kelvin, circa 2226 gradi celsius, prima di iniziare a dissolversi, originando il caratteristico fenomeno luminoso.