Il Milan si schianta, Pioli quasi

Il Milan si schianta, Pioli quasi

Graziato da CDK, spaventato dai guizzi di Lookman, rimesso sul binario vivo prima da Giroud e poi da Jovic, inchiodato infine alla sconfitta dal tacco di un giocoliere colombiano, Muriel. I cambi hanno giocato un ruolo decisivo nell’indirizzare verso Bergamo l’esito meritato della sfida: Jovic ha firmato il secondo sigillo consecutivo, Muriel ha infilzato Maignan in pieno recupero dopo un paio di prodezze del portiere francese che ha evitato una resa ancora più clamorosa nel punteggio. Sintetizzata così, la sconfitta del Milan assume i contorni di un’altra puntata horror del suo cammino balbuziente che si allontana dalla vetta invece di cogliere l’occasione buona. Sconfitta meritata di Pioli, bisogna aggiungere subito per via di due deficit molto vistosi: il centrocampo in maglia bianca (da Reijnders a Loftus Cheek) ha ceduto di schianto dinanzi alle sequenze degli atalantini e in particolare di Koopmeiners; la difesa, allestita alla meglio per le note assenze, ha preso il primo gol da fallo laterale, da percussione laterale di CDK nella ripresa e infine da una magia di Muriel dopo che si è aperta un’altra falla con il blitz di Miranchuk. E Maignan, bisogna segnalarlo, è stato l’unico a opporsi da campione agli assalti dell’Atalanta che nella ripresa ha avuto un altro passo, un’altra marcia, un’altra voglia.

È vero che nei minuti finali ha forse pesato la perdita secca di Calabria (espulso per doppio giallo): la spiegazione sbandierata da Pioli non assolve il Milan. Piuttosto l’ingresso di Adli (al posto di Reijnders) invece di aggiungere energia, ha sottratto quel poco di solidità guadagnata con l’ingresso di Bennacer a inizio della seconda frazione, sostituto di un Chukwueze molto deludente.

A dire il vero già i primi segnali avevano avvertito Pioli e il Milan sull’esito del viaggio a Bergamo. Dopo 9 minuti, ignorato da Theo, CDK ha avuto a un metro dalla porta la palla per la sua grande rivincita: ha calciato col sinistro, il suo piede migliore, e ha centrato l’ultimo gradone della curva in costruzione. Il giovane belga ha rimediato parzialmente nella ripresa, grazie a Gasperini che l’ha tirato via dal binario di destra per spedirlo dalla parte opposta, dalle parti di Calabria. E qui ha firmato l’assist per il 2 a 1 di Lookman: una piccola soddisfazione che tiene in vita il dibattito sulla sua utilità passata e futura e sull’operato di Maldini. La difesa, senza un leader e una guida autorevole (anche Tomori, autore di un palo sullo 0 a 0, ha ballato la rumba) ha pagato dazio appena ha trovato un rivale particolarmente dotato in attacco. Ecco: l’assenza di difensori di ruolo e di ricambi, è una spiegazione.

E qui si torna al peccato originale, inutile girarci intorno. Così come è inutile inseguire il «vediamo» di Ibra sul suo ritorno: stanno aspettando il momento più adatto per l’annuncio. E per Pioli ogni decisione è rimandata a dopo il Newcastle: «Io in discussione? Nel calcio è così».

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