“Renderebbe triste la festa della Repubblica”. E la sinistra nega l’omaggio all’ex-deputato Msi

Arezzo, il Pd contro il ricordo dell'ex missino. Ma 8 anni fa diede l'ok

Piacenza non intitolerà uno spazio pubblico a Carlo Tassi, ex-deputato piacentino del Msi scomparso in un incidente stradale quasi un trentennio fa. Lo ha ribadito nelle scorse ore il Partito Democratico che amministra la città emiliana, in quanto, secondo un consigliere “dem”, l’eventuale intitolazione di un’area verde o di una via cittadina all’ex-parlamentare “renderebbe tristi le ricorrenze della festa della Repubblica e le varie commemorazioni”. Un argomento che sta facendo discutere, nel capoluogo piacentino. Tassi, eletto più volte in Parlamento con il Movimento Sociale Italiano a partire dal 1972, se n’è andato a 56 anni, nel 1994, a causa di un incidente. E in occasione del trentennale della sua scomparsa che ricorrerà il prossimo anno, il figlio Marco Tassi (ex-assessore nella stessa Piacenza) aveva espresso il desiderio di vedere un giardino o comunque uno spazio cittadino intitolato alla memoria del padre.

“Il giorno del suo funerale c’erano 5mila persone. Papà nella sua vita è stato un benefattore, quello che ha guadagnato lo ha speso a favore della gente – ha ricordato alla testata online IlPiacenza, a proposito del genitore – restituiva dignità alle persone, era di una specchiata onestà, coerente con le proprie idee. Viene ritenuto uno dei migliori avvocati penalisti d’Italia, per l’impeccabile conoscenza del diritto. Faceva l’avvocato per beneficenza a molti piacentini, stiamo parlando di migliaia di persone. Ci piacerebbe un giardino, o comunque un altro luogo, intitolato a lui”. Una richiesta era a quanto pare già stata avanzata in passato dalla Lega, con l’attuale sindaco Pd Katia Tarasconi che non si disse sicura di poter accogliere l’istanza in quanto sul territorio comunale esisteva già una via quasi omonima, intitolata al deputato Camillo Tassi (vissuto a cavallo fra ‘800 e ‘900).

Ragion per cui i familiari dell’ex-missino, per tagliare la testa al toro, avevano proposto di omaggiarlo dedicandogli in alternativa un parco o comunque un altro spazio pubblico. Ma anche questa idea è stata a quanto pare bocciata, con una motivazione dai tratti surreali. “Senza volerne mettere in dubbio le personali doti di onestà e correttezza, come d’altronde di migliaia di tanti nostri concittadini ai quali peraltro non vengono intitolate nè vie nè piazze, si vuole proprio condannare il gesto per il tributo e l’onorificenza a livello politico – ha spiegato il consigliere comunale Pd Salvatore Scafuto, in una nota riportata dalla stampa locale – questo gesto renderebbe tristi le ricorrenze della Festa della Repubblica e le varie commemorazioni per chi ha speso la sua vita per la nostra libertà”.

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