Cala il sipario sulla Scala di Milano ma le trame del Partito democratico restano più attive che mai. Una sinistra in crisi d’identità e in forte calo di consenso ha trovato l’occasione perfetta per arruolare, tra l’altro con scarsissimi risultati, un nuovo pasdaran della sinistra massimalista. Marco Vizzardelli, il loggionista che subito dopo l’Inno di Mameli, durante la Prima della Scala, ha gridato “Viva l’Italia antifascista” in una intervista al Corriere della Sera rivela: “Sono già stato cercato dal Pd, sono sorpreso ma comunque non sono strumentalizzabile”.
Niente da fare. Il carrozzone della sinistra parlamentare e mediatica è già pronto a festeggiare il suo nuovo paladino. E il loggionista – schedato e identificato nella giornata di ieri dalla Digos – prova a scrollarsi di dosso questo abito scomodo. “Sono sorpreso – spiega al Corriere della Sera – io non sono strumentalizzabile né da chi mi dà dell’ultimo giapponese di sinistra (vedi il commento di ieri del direttore di Libero Mario Sechi, ndr)né dal Pd che mi tira per la giacchetta”. Poi la rivelazione: “Sono già stato cercato dal Pd”. Nulla di più verosimile. Le ultime ventiquattrore degli esponenti dem erano solo un preludio per una chiamata politica ufficiale. L’account social ufficiale del Partito democratico era attivo da ieri mattina. “Viva l’Italia antifascista”, si legge nell’ultimo post su Instagram. Con tanto di descrizione e attacco all’esecutivo: “Continueremo a gridarlo ovunque – scrivono dalle parti del Nazareno – Anche se non piace a Salvini. E adesso identificateci tutti”.
Le urla del loggionista sono già un manifesto politico del partito di Elly Schlein e soci. Il post, come da copione, viene ripreso ovviamente dalla segretaria dem in persona su X, la piattaforma social preferita dai democratici. Il governatore emiliano Stefano Bonaccini spara:“Bastava identificare una copia della Costituzione. In ogni caso, Viva l’Italia antifascista. Sempre” L’ex segretario dem, Nicola Zingaretti, lo segue: “Per essere chiari. Nella Repubblica italiana bisognerebbe identificare chi fa il saluto romano non chi grida “viva l’Italia antifascista”.
Il primo cittadino di Milano, Beppe Sala, si chiede con un pizzico di ironia: “E infine, ma al loggionista che ha gridato Viva l’Italia antifascista ed è stato identificato, che gli si fa? Chiedo per un amico”. La fedelissima di Schlein, Chiara Braga, non può esimersi e grida: “Viva l’Italia antifascista”. Con tanto di dati anagrafici: “Chiara Braga. Nata a Como, 02.09.1979”. La sinistra ha trovato l’ennesima figurina da sfoggiare, utilizzare fin quando necessaria e infine dimenticarla.