Tutti pazzi per Federico Gatti. Il 25enne difensore centrale è senza alcun dubbio l’uomo copertina di questo primo scorcio della stagione della Juventus. Con il gol segnato contro il Napoli, il 25enne di Rivoli è salito a quota 3 gol in campionato. Nessun difensore centrale ha segnato quanto lui finora e, estendendo il dato ai 5 maggiori campionati europei, solo Grimaldo (7), Frimpong e Gosens (entrambi a quota 4) hanno realizzato più reti. Gol pesanti che hanno permesso alla squadra di Allegri di conquistare ben 6 punti in campionato: quelli contro Napoli e Monza si sono infatti rivelati decisivi per la vittoria e per la (momentanea, in attesa dell’Inter) vetta della classifica.
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Lo stile di gioco e gli inizi
A Frosinone il ds Guido Angelozzi un giorno lo definì così: “È un Chiellini con i piedi di Bonucci”. Gatti ha temperamento, è carismatico e nel suo reparto è autorevole. Autoritario sui palloni alti, tenace nella marcatura, attaccato alla schiena di un avversario per tutto il campo. Ma soprattutto ama fare gol pesanti. In due stagioni in bianconero finora ha collezionato (in tutte le competizioni) 40 presenze e 5 gol.
Una splendida favola, di un calciatore emerso dalle serie minori, che ricorda quella vissuta negli anni 90, sempre nelle file della Juve, da Moreno Torricelli. L’indimenticabile terzino bianconero, che impressionò Trapattoni durante un’amichevole contro la Caratese al punto da volerne subito l’acquisto. Alla corte della Vecchia Signora, dove rimase ben sei anni con la conquista dei tanti trofei, inclusa la Champions League dell’era Lippi.
Dove ha giocato Gatti
La storia di Gatti parte da molto lontano: nato a Rivoli, provincia di Torino, ha giocato in Promozione, Eccellenza, Serie D, C e B prima di arrivare nel massimo campionato con la maglia della Juve. Un cammino non privo di ostacoli e momenti difficili. Dopo la trafila nelle giovanili del Torino, scompare dai taccuini degli osservatori. Finisce in squadre di Promozione ed Eccellenza. La sua carriera torna indietro, anziché avanzare. Mille lavori, tra cui il muratore, da affiancare agli allenamenti. Fino alla chiamata della Pro Patria, che lo porta per la prima volta tra i professionisti.
E in un post sul suo account Instagram ha raccontato il suo stato d’animo quando arrivò alla Pro Patria:“Due anni fa facevo il muratore e montavo serramenti, la sera mi allenavo tra fango, campi ghiacciati e freddo… ne ho passate tante, esperienze positive e negative tutto mi è servito a crescere e a farmi diventare la persona che sono oggi, proprio oggi firmo il mio contratto da professionista, mio perché sarei stato disposto a tutto pur di arrivare, a rinunciare a qualsiasi cosa, a lottare contro tutto e tutti…”.
L’approdo alla Juve
Da lì il Frosinone voluto fortemente del ds Angelozzi, l’interesse del Torino che si riaccende, la rapacità e l’anticipo della Juve sul mercato. Era il gennaio 2022 e, dopo i colpi Vlahovic e Zakaria, ecco l’acquisto di Gatti, (allora 23enne). Prima ancora il difensore era stato a lungo corteggiato anche dal Napoli e monitorato da Sassuolo e Bologna, ma il club bianconero, impegnato nella ricerca degli eredi Bonucci e Chiellini, bruciando così la concorrenza.
Nel 2022 rimane al Frosinone in prestito fino al termine di quella stagione per poi sbarcare a Torino nel giugno dello stesso anno. Il resto è storia recente. Pian piano si conquista la fiducia di Allegri, poi arriva anche la Nazionale. Vive momenti difficili come l’incredibile autorete a Sassuolo da cui però si rialza subito. Oggi della Juve in lotta per lo scudetto, c’è tanto di quel ragazzo arrivato al grande calcio, scalando le categorie inferiori.