Dopo le polemiche e le incomprensioni, la scelta forse più ragionevole: avanti col progetto “Educazione alle relazioni”, ma senza garanti. Giuseppe Valditara, ha disinnescato così le tensioni che si erano create attorno alle coordinatrici scelte per l’iniziativa promossa dal ministero dell’istruzione. A far discutere era stata in particolare la decisione di arruolare Anna Paola Concia, attivista Lgbt ed ex deputata del Pd: il suo nome aveva infatti creato malumori anche all’interno della stessa maggioranza per incompatibilità di idee, con Fratelli d’Italia che aveva suggerito al ministro di rivedere quella scelta. Oggi la comunicazione di Valditara che ha chiuso il movimentato caso e una telefonata con cui il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha espresso “solidarietà” a Concia dopo le polemiche dei giorni scorsi.
La scelta di Valditara
“Dal momento che la scuola italiana ha bisogno di serenità e non di polemiche, ho deciso di non attivare l’incarico di garanti del progetto ‘Educazione alle relazioni’ a suor Monia Alfieri, Paola Concia e Paola Zerman. Rinnovo loro i ringraziamenti per la disponibilità e la generosità dimostrate“, ha affermato il ministro dell’Istruzione e del Merito in una nota. L’iniziativa per sensibilizzare gli studenti al tema delle sane relazioni, dunque, andrà avanti senza alcun garante. “Nel suo svolgimento concreto si continuerà il dialogo con le associazioni rappresentative dei genitori, dei docenti e degli studenti“, ha fatto sapere Valditara.
“La presenza dei garanti aveva semplicemente lo scopo di sostenere questa iniziativa. La loro diversità culturale era proprio un messaggio forte per significare che nel contrasto alla violenza contro le donne dobbiamo essere tutti uniti, partendo da iniziative concrete, di buon senso, non estremiste, né tanto meno ideologiche. Era un tentativo di unire mondi molto distanti fra loro per un fine socialmente importante. Questa scelta ha suscitato tuttavia anche polemiche“, ha commentato l’esponente di governo in merito alla vicenda e alla sua iniziale scelta. Ricordando l’impegno già profuso dall’esecutivo per combattere la violenza contro le donne, Valditara ha anche aggiunto e precisato: “Il mio progetto ‘Educare alle relazioni’ dà una risposta che attua questo indirizzo e che tiene conto delle tante sensibilità di cui è composto il Paese e il Parlamento. Non parla dunque in alcun modo di educazione sessuale, di educazione all’affettività, o di cultura gender“.
La reazione di Anna Paola Concia
La sopraggiunta decisione del ministro ha portato l’ex deputata Concia a prendere atto della situazione non senza cenni polemici verso chi aveva criticato la sua nomina. “Capisco la decisione del Ministro Valditara e lo ringrazio della fiducia accordatami: dopo due giorni di polemiche da ambienti massimalisti della destra e della sinistra, è per me evidente che non esistono le condizioni per svolgere il lavoro equilibrato e dialogante che mi ero proposta insieme alle altre due garanti del progetto ‘Educazione alle relazioni. Resto convinta che solo il confronto tra matrici culturali differenti possa produrre linee guida efficaci e non divisive sul tema del rispetto della libertà delle donne“, ha commentato all’Ansa, l’ex parlamentare dem e coordinatrice del comitato organizzatore di Didacta Italia.
La Russa telefona a Concia
Concia è stata raggiunta nelle scorse ore da una telefonata del presidente del Senato, Ignazio La Russa, che le ha manifestato la propria “solidarietà” a seguito delle recenti polemiche sulla sua nomina nel comitato “Educare alle relazioni”. Secondo quanto si apprende, nel colloquio il presidente del Senato non è entrato nel tema del dibattito, né ha espresso giudizi sulla nomina, ma si è limitato a rivolgere i suoi sentimenti di “vicinanza umana” all’parlamentare dem, che conosce da diversi anni. La Russa ha anche invitato Concia al concerto di Natale che si terrà in Senato domani, 10 dicemnbre. Ma la coordinatrice del comitato organizzatore Didacta Italia 2019, “pur apprezzando molto l’invito“, non potrà partecipare perché si trova all’estero.
La polemica e le tensioni
Per prima, a dissentire sulla presenza di Concia nel coordinamento del progetto era stata l’associazione Pro Vita e Famiglia. “Con tutto rispetto per la persona, la visione politica della Concia sui temi della famiglia, della filiazione e della libertà educativa dei genitori è radicalmente incompatibile coi valori della stragrande maggioranza degli elettori che hanno votato i partiti che sostengono il governo Meloni“, avevano lamentato gli attivisti della onlus, chiedendo al ministro la revoca di quella nomina. Nel frattempo, le tre garanti dell’iniziativa ministeriale avevano ribadito di aver accettato di buon grado l’incarico “al servizio di un progetto equilibrato, serio e utile“.
Le rassicurazioni non erano però bastate. A sollevare perplessità sulle idee di Anna Paola Concia era state anche alcune esponenti di Fratelli d’Italia e nella stessa Lega quella decisione aveva creato mal di pancia. “Posto che il compito della scuola sia prioritariamente di istruire, lasciando la priorità dell’educazione alle famiglie, il timore che ci viene rappresentato è che, inserendo come una delle tre coordinatrici del progetto educare alle relazioni, una personalità come la Concia, che evoca di più l’impegno Lgbtqi+ che quello contro la violenza sulle donne, ingenera il giustificato timore che si possa aprire un varco a quella deriva ideologica della propaganda gender che non deve e non dovrà mai entrare nelle scuole italiane“, aveva lamentato la senatrice di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni.
Suor Monia Alfieri: “Ora coerenza”
Quelle turbolenze hanno spinto il ministro a chiudere le polemiche con una scelta di pragmatismo destinata a chiudere le polemiche su un tema che, diversamente, richiede serenità per essere affrontato e sostenuto. A seguito dell’odierno provvedimento, anche suor Monia Alfieri – una delle coordinatrici inzialmente selezionate assieme ad Anna Paola Concia – ha commentato la vicenda. “Prendo atto della decisione del ministro Valditara e gli auguro buon lavoro per il bene di tutti gli studenti italiani. Mi auguro che da questo momento in poi tutte le forze politiche, soprattutto quelle della maggioranza che legittimamente in queste ore hanno fatto sentire la loro voce a favore delle famiglie italiane, siano coerenti con quanto promesso in campagna elettorale, ovvero garantire la libertà di scelta educativa delle famiglie e scongiurarne il monopolio“, ha osservato la religiosa ed esperta di temi scolastici, invocando “coerenza” in relazione alla legge di bilancio.
Solo in Italia – ha aggiunto suor Monia – le famiglie, “quando esercitano la libertà di scelta educativa optando per le scuole paritarie, devono pagare due volte: tasse e retta. In tutta Europa, invece, la famiglia esercita la libertà di scelta educativa senza condizionamento economico. Questa stortura ha portato in Italia a un danno enorme“. Secondo la religiosa, il rischio nel nostro Paese è quello del “monopolio educativo“, perché “le scuole paritarie dei poveri non ce la fanno più e stanno chiudendo“. Alludendo nuovamente alle tensioni più recente, Alfieri ha infine aggiunto: “Sono indubbiamente contenta che in queste ore le forze di maggioranza si siano schierate a favore della famiglia ma chiedo coerenza…“.