“Non c’era il governo”. La balla targata Giannini-Formigli sui funerali di Giulia

"Non c'era il governo". La balla di Giannini sui funerali di Giulia

Il funerale di Giulia Cecchettin è stato sicuramente uno degli eventi più toccanti di questo 2023. L’ultimo saluto alla basilica di Santa Giustina di Padova alla ragazza accoltellata da Filippo Turetta ha suscitato grande commozione e una partecipazione collettiva come raramente si è vista in precedenza. Il momento dell’addio a Giulia è stato inevitabilmente analizzato anche dalla trasmissione Piazzapulita, andata in onda ieri sera su La7 come tutti i giovedì. A inizio puntata Corrado Formigli dialoga con il giornalista di Repubblica Massimo Giannini. L’avvio della conversazione non è però esattamente incentrata su questo terribile femminicidio.

I due, infatti, affrontano inizialmente l’inchiesta giudiziaria che sta riguardando il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, imputato a Roma per rivelazione di segreto d’ufficio in relazione al caso Cospito, e poi nell’ordine delle indagini nei confronti della ministra Santanchè, di Matteo Salvini, del figlio di Ignazio La Russa, poi ancora del ruolo dell’informazione – con Giannini che “simpaticamente” definisce “randellatori di redazioni” quotidiani come Il Giornale – di Lollobrigida, di Sangiuliano e, naturalmente, attacchi alla riforma del premierato (dietro cui l’ex direttore della Stampa ci vede una “dittatura elettiva”) e più in generale del ruolo politico di Giorgia Meloni.

Tutto si svolge più o meno, insomma, nella piena tradizione anti-centrodestra del programma di Formigli. Se non fosse che, a un certo punto, le critiche all’attuale esecutivo arrivano addirittura proprio al discorso alle esequie di Giulia Cecchettin, strumentalizzando le celebrazioni funebri della ragazza per mentire spudoratamente sulla maggioranza. il conduttore sollecita Giannini e gli chiede esplicitamente: “Al funerale non c’era il governo in maniera palbabile. Sì, c’era qualche rappresentante delle istituzioni, ma non c’era il governo. Che segnale è?“. L’editorialista di Repubblica non ha dubbi e replica: “Pessimo“. Questo perché “in un’occasione del genere, il fatto che non ci fossero rappresentanti del governo – ribadisce Giannini – è gravissimo“.

Discorso interessantissimo, per carità: peccato che tutto si basi su una colossale bugia. Ai funerali di Giulia, come si può tranquillamente verificare in tutte le fotografie e filmati pubblici, era presente il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Dopo qualche istante l’ex presentatore di Ballarò cerca in qualche modo di uscire dall’intreccio menzognero che si era creato da solo, specificando che ce l’aveva soprattutto con il premier Giorgia Meloni, la cui presenza avrebbe “dato un senso su quello che è accaduto e soprattutto assumere su di sè l’impegno che Giulia non sia una delle tante“. Ma in casi come questi, qualsiasi cosa avrebbe fatto il presidente del Consiglio avrebbe sbagliato a prescindere: non c’è stata e quindi non avrebbe dimostrato in questo caso vicinanza alla famiglia, ma se ci fosse stata – ne si è certi – avrebbe fatto ugualmente male in quanto stava speculando su una tragedia per ottenere visibilità mediatica e diventando lei la notizia. Le scommesse sono aperte.

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