L’omicida seriale e i molti lati oscuri dei bestseller

L'omicida seriale e i molti lati oscuri dei bestseller

Il più famoso degli assassini seriali che ha sfruttato e amplificato la fama delle sue gesta grazie ai media è stato sicuramente Jack lo Squartatore che sfidò pubblicamente sia i giornali che Scotland Yard inviando lettere e macabri reperti delle sue scorrerie. I suoi delitti hanno ispirato film, videogiochi, sceneggiati tv, canzoni e graphic novel e sono stati evocati nell’opera di autori come Alan Moore, Patricia Cornwell, Robert Bloch, Harnie Rubenhold, Brian L. Porter.

Nell’autunno del 1957, mentre sfogliava un bollettino parrocchiale, Robert Bloch apprese della cattura del pluriomicida Ed Gein in una cittadina del Wisconsin, Plainfield. I giornali, per alcune settimane non riportarono nel dettaglio i suoi delitti, ma lasciarono intendere che l’arrestato era responsabile della morte di almeno sei donne e che qualcosa di terribile era stato trovato in casa sua. La fantasia di Bloch si accese e iniziò a costruire il personaggio di Norman Bates che sarebbe divenuto protagonista del superbestseller Psycho (1959) e dell’omonimo capolavoro del cinema firmato Alfred Hitchcock. Ed Gein, con le sue ossessioni per la tassidermia e il cannibalismo, avrebbe dato origine anche all’inquietante Leatherface armato di motosega della saga Non aprite quella porta, ideata da Tobe Hooper a partire dal 1974. Letterariamente rivoluzionario diventerà poi l’ingresso nel novero dei personaggi seriali, dello psichiatra criminale Hannibal Lecter, al quale diede vita Thomas Harris a partire dalla pubblicazione del romanzo I delitti della terza luna – Red Dragon (1981). Per costruire questo cattivo che ama l’arte, la letteratura e la cucina Harris si è ispirato ad almeno due killer seriali esistiti e per proseguire la sua saga con il celeberrimo Il silenzio degli innocenti (1988) ha consultato i libri testimonianza del profiler John E. Douglas che dal 1970 al 1995 ha incontrato, interrogato e fatto confessare (quando possibile) assassini come Ted Bundy, John Wayne Gacy, Charles Manson, Sarah Jane Moore, James Earl Ray, Joseph Paul Franklin. Inoltre, per realizzare il successivo Hannibal (1999) Harris ha assistito alle fasi del processo al Mostro di Firenze.

Nel romanzo Il profumo (1985) di Patrick Süskind non sono né il complesso di Edipo, né di desiderio di cambio di pelle a scatenare l’istinto omicida di Jean-Baptiste Grenouille, bensì la sua ricerca ossessiva dell’essenza del profumo perfetto. È invece la noia a scatenare le perverse azioni omicide di Patrick Bateman, l’agiato investment banker protagonista di American Psycho (1991) di Brett Easton Ellis, in cui gli squartamenti e gli interventi granguigoleschi con il trapano sulle vittime vengono effettuati dall’assassino alternandoli a visionarie analisi della musica pop degli anni Ottanta.

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