A pochi giorni di distanza dall’allarme lanciato dal commissario per gli Affari interni dell’Unione europea Ylva Johansson, arriva una nuova allerta alla sicurezza nel Vecchio Continente. Secondo informazioni ufficiali fornite dal governo israeliano cellule dormienti di Hamas sarebbero infatti pronte a passare all’azione in occasione delle festività natalizie.
Il ministro per la Diaspora dello Stato ebraico, Amichai Chikli, ha inviato una comunicazione ai leader di una ventina di Paesi europei, tra cui Italia, Regno Unito, Germania, Belgio, Danimarca e Svezia mettendo in guardia le autorità locali contro la possibilità di attentati che verrebbero eseguiti da elementi legati al movimento islamista responsabile della strage del 7 ottobre. Gli uomini di Hamas, considerata un’organizzazione terroristica da Stati Uniti ed Unione Europea, avrebbero costituito in molte nazioni cellule dormienti, parti di “una complessa rete d’odio” le cui attività “hanno già cominciato a produrre conseguenze”. Il riferimento del governo israeliano è agli assalti avvenuti a Bruxelles ad ottobre e a Parigi lo scorso fine settimana. L’ultima aggressione mortale avvenuta all’ombra della Tour Eiffel è stata compiuta da un francese di origini siriane vicino all’Isis e con problemi psichiatrici che, come dichiarato dal ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, avrebbe affermato di “non poterne più dei musulmani che muoiono in Afghanistan e in Palestina”.
Per il responsabile della Diaspora israeliano “questo non è il momento dell’ambiguità. Hamas ha dimostrato che il suo obiettivo è uccidere ebrei ovunque essi siano” e ha citato una statistica che mostra come a partire dal massacro del sukkot si sia registrato un incremento del 120% degli appelli alla violenza contro gli ebrei. In Francia ci sono stati più di 1500 atti antisemiti nelle scorse otto settimane e quasi 1000 in Germania nel mese successivo all’attacco nel sud d’Israele.
Dopo aver invitato i leader europei a sradicare “il prima possibile” gli agenti del movimento islamista, Chikri avrebbe condiviso con loro informazioni specifiche su individui collegati ad Hamas. Il Jerusalem Post riporta che tra i casi segnalati ai rappresentanti politici ci sarebbe un residente italiano a capo di un’associazione di beneficenza a supporto del popolo palestinese che “faceva parte dell’”Unione del bene” designata come illegale da Israele e dagli Stati Uniti per aver trasferito denaro ad Hamas”. Secondo quanto riferito dal quotidiano israeliano ci sarebbero anche delle foto in cui questo individuo comparirebbe con membri di spicco dell’organizzazione filo-iraniana, tra i quali Ismail Haniyeh.
Il commissario Johansson annunciando il 5 dicembre l’aumento del rischio per attentati a causa del “deterioramento della situazione in Medio Oriente e l’arrivo delle festività” ha reso noto che l’Unione Europea stanzierà 30 milioni di euro per la protezione dei luoghi di culto mentre i servizi segreti interni tedeschi hanno sottolineato come “il pericolo sia reale e più alto di quanto non sia stato per molto tempo”. Tra i luoghi che nei prossimi giorni saranno più al centro dell’attenzione ci sono i mercatini di Natale che in Francia, Germania e Austria, ma non solo, rappresentano un obiettivo sensibile per i terroristi. Quello di Berlino fu colpito nel dicembre del 2016. Allora il bilancio delle vittime fu gravissimo: oltre 10 morti, tra cui una donna italiana, e una sessantina di feriti. L’attentatore, dopo una fuga di alcuni giorni fu ucciso a Milano a seguito di uno scontro con la polizia.