Ieri mattina in aula non ha perso il suo ormai leggendario sorriso neanche alla lettura della sentenza di primo grado che l’ha condannata a 16 anni e cinque mesi, circa 11mila euro di multa e, una volta fuori, a tre anni di libertà vigilata. Tiziana Morandi, 48 anni, residente a Roncello, in provincia di Monza e meglio nota come «la mantide della Brianza», è accusata di aver narcotizzato e derubato nove uomini tra i 27 e gli 84 anni dopo averli contattati su Facebook e poi circuiti. In realtà, arrestata a luglio dell’anno scorso dai carabinieri di Vimercate e da allora detenuta nel carcere milanese di san Vittore, la donna è imputata di una ventina di reati: dalla rapina alle lesioni, dall’indebito utilizzo di carte di credito alla violazione della legge sugli stupefacenti, quindi anche di avere procurato alle vittime uno stato di incapacità di intendere e di volere con la somministrazione della benzodiazepina (un potente calmante ottenuto con ricette false) mescolata nelle bevande che lei stessa preparava, rischiando così anche di mandarli all’altro mondo. Infatti, anche se il suo avvocato, Andrea Leoni, farà ricorso in appello e avanzerà nuovamente la richiesta (già avanzata e respinta nei mesi scorsi) che la 48enne venga sottoposta a perizia psichiatrica, la posizione della sua assistita, almeno dal punto di vista processuale, sembra ormai definitivamente compromessa. «Oggi celebriamo un processo per rapina e lesioni, ma che non sia morto nessuno è solo frutto del caso» aveva sottolineato infatti a ottobre il pm della Procura di Monza Carlo Cinque chiedendo per la Morandi una pena di 15 anni di reclusione e tre di libertà vigilata come ulteriore misura di sicurezza.
Tutto vero. Per l’accusa la «mantide», che sul web pubblicizzava la sua attività di massaggiatrice pubblicando delle foto particolarmente ritoccate, utilizzava tecniche differenti per manipolare le sue vittime a seconda della loro età. I più giovani, adescati sui social, venivano invitati a cena (grazie alle sue notevoli capacità persuasive, qualcuno era riuscito anche a convincerlo a ospitarla a casa), agli anziani raccontava di essere impegnata in raccolte fondi a favore dei bambini malati, poi li narcotizzava: diversi tra loro erano finiti in ospedale per ingestione di sedativi.
«Forse loro volevano qualcosa di diverso e per ripicca mi hanno denunciata. Ma io facevo solo massaggi. Non ho derubato nessuno», ha sempre dichiarato la Morandi.
Le indagini dei carabinieri sono partite quando, nell’agosto del 2021, un 83enne di Roncello era stato trovato dal figlio in casa in stato di incoscienza. Trasportato al pronto soccorso l’uomo fortunatamente era riuscito a cavarsela. Una volta risvegliatosi in ospedale l’anziano aveva scoperto che dal collo era sparita la collana con alcune medagliette e la fede dal dito, mentre i medici dall’esame tossicologico avevano individuato nel suo sangue la presenza della benzodiazepina. L’83enne aveva raccontato ai militari di essersi addormentato dopo avere bevuto una camomilla in compagnia di una donna che si era presentata alla sua porta per una raccolta di soldi per beneficenza.