Pensioni, enti locali, sicurezza: gli emendamenti del governo alla manovra

Pensioni, enti locali, sicurezza: gli emendamenti del governo alla manovra

Pensioni, enti locali, difesa e sicurezza. Il governo ha depositato in Commissione al Senato un primo pacchetto di emendamenti alla manovra, allo stato attuale all’esame della Commissione Bilancio di palazzo Madama. A confermare la firma al pacchetto delle modifiche è stata la sottosegretaria al Mef, Lucia Albano, dando seguito a quanto la maggioranza di centrodestra aveva già annunciato nei giorni scorsi. “L’esecutivo mantiene gli impegni e prosegue spedito l’iter di approvazione della manovra“, ha commentato l’esponente di Fratelli d’Italia.

Pensioni, gli emendamenti

Tra gli emendamenti più attesi, quello per “salvare” le pensioni di vecchiaia (quelle a cui si accede con 67 anni di età) di medici, infermieri, ufficiali giudiziari e maestri. Si conferma invece la stretta per tutte le pensioni anticipate ma per i sanitari si prevede una riduzione di un trentaseiesimo del taglio per ogni mese in più di permanenza al lavoro. È prevista inoltre per tutte le pensioni anticipate una revisione delle finestre d’uscita che – secondo la relazione tecnica – prevede un posticipo della decorrenza di un mese se si maturano i requisiti nel 2025, di 2 mesi se si maturano nel 2026, di 4 mesi per chi li matura nel 2027 e di 6 mesi a partire dal 2028

I dirigenti medici e gli infermieri potranno, se vorranno, rimanere al lavoro fino ai 70 anni. Lo prevede l’emendamento sulle pensioni presentato per modificare l’articolo 33 della manovra. “I dirigenti medici e sanitari del Ssn nonché gli infermieri possono presentare domanda di autorizzazione per il trattenimento in servizio anche oltre il limite del quarantesimo anno di servizio effettivo e comunque non oltre il settantesimo anno di età“, si legge. Anche Inps e Inail possono autorizzare i propri medici al trattenimento in servizio fino ai 70 anni di età.

Enti locali

Sono inoltre state depositate proposte di modifica in materia di enti locali. In particolare è stato previsto un ristoro di 105,6 milioni per il 2024 alle regioni Valle d’Aosta, Friuli Venezia-Giulia e Sardegna e alle Province autonome di Trento e Bolzano per gli effetti dell’attuazione del primo modulo di riforma dell’Irpef. Per le regioni ordinarie è invece previsto un ristoro di 100 milioni per il 2024 per coprire i maggiori costi determinati dall’aumento dei prezzi delle fonti energetiche del 2022 e 2023. Ma allo stesso tempo si prevede per le regioni a statuto ordinario una riduzione di 250 milioni di una parte degli stanziamenti per investimenti previsti in un arco di tempo che arriva al 2033. Proposta anche l’estensione della cumulabilità delle agevolazioni fiscali per interventi di risparmio energetico con i contributi regionali (già prevista per gli anni 2023 e 2024) anche per gli anni 2025 e 2026.

Sempre nel capitolo dedicato agli enti locali, arriva la possibilità di stabilizzare, con contratto a tempo indeterminato, il personale non dirigenziale assunto con contratto determinato per i comuni sede di capoluogo di città metropolitana che si trovano in una procedura di riequilibrio finanziario pluriennale con disavanzo procapite superiore a 700 euro, destinatari del previsto contributo e che abbiano sottoscritto un accordo per il potenziamento dell’attività di accertamento e riscossione dei tributi.

Difesa e sicurezza

In materia di sicurezza, invece, la proposta di modifica punta ad autorizzare la costituzione di un fondo con 32 milioni per il biennio 2024-2025 e 42 milioni di euro annui dal 2026 per l’incremento delle risorse destinate ai trattamenti economici accessori del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico. Glie emendamenti prevedono inoltre risorse per 38,3 milioni di euro annui dal 2024 al 2026 al personale delle forze di polizia, delle forze armate e del corpo dei vigili del fuoco per la stipula di polizze assicurative per la copertura sanitaria e infortunistica complementare e integrativa. “Si tratta di una rivoluzione, auspicata da tempo dagli operatori della sicurezza e del soccorso che dimostra ancora una volta e con fatti concreti l’attenzione che il Governo Meloni riserva al comparto. Tutelare chi difende libertà e sicurezza è un impegno morale prima che del programma del Governo di centrodestra“, ha commentato sottosegretario al ministero dell’Interno Emanuele Prisco.

L’iter della manovra

Lunedì prossimo, 11 dicembre, in Commissione dovrebbe approdare anche l’emendamento riguardante gli investimenti sui territori, che – qualcosa non venisse presentato come governativo – sarà presentato come emendamento dei relatori. Slitta invece al 18 dicembre l’arrivo della manovra in Aula, perché – ha spiegato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani – “c’è necessità di depositare emendamenti su alcuni questioni molto importanti“.

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