Novità per le caldaie a gas. La normativa sulle case green si è conclusa breve. Le istituzioni Ue hanno raggiunto un accordo sulla riforma della direttiva per le prestazioni energetiche degli edifici. L’obiettivo è quello di definire le regole per migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Ecco cosa potrebbe cambiare per i cittadini.
L’obiettivo
In merito alla questione l’obiettivo di Parlamento e Consiglio, con la mediazione della Commissione, puntano a raggiungere un accordo sul testo della Energy performance of buildings directive (Epbd), si tratta della direttiva Case green. Per chiudere la procedura servirà il voto finale. I punti critici sul tavolo sono diversi, un esempio è il dibattito acceso che è stato scatenato in alcuni stati membri, un esempio sono Italia e Germania. A questo proposito è stato raggiunto un compromesso che ha riguardato gli standard minimi di efficienza degli edifici. Gli Stati membri dovranno garantire che il patrimonio edilizio residenziale ridurrà il consumo medio di energia del 16% nel 2030 e del 20-22% nel 2035. Il 55% della riduzione energetica dovrà essere raggiunto tramite la ristrutturazione degli edifici con le prestazioni peggiori. Il relatore dell’Europarlamento Ciaran Cuffe ha affermato: “Questa sera abbiamo raggiunto un risultato straordinario un progetto per la decarbonizzazione del patrimonio edilizio a livello mondiale”. Per la relatrice ombra Isabella Tovaglieri, “la casa degli italiani è salva dagli estremismi ideologici“.
Il punto critico
Secondo lo studio di EnergiaOltre, il punto maggiormente critico riguarda il phase-out, ovvero l’eliminazione graduale, dei combustibili fossili. Parlamento e Consiglio devono ancora trovare un accordo in merito alla data entro la quale gli edifici europei non potranno più utilizzare le caldaie a gas e a tutti gli altri ausili di riscaldamento alimentati con fonti fossili. La direttiva conterrà la data specifica per la pubblicazione del bando che tratta la questione delle caldaie alimentate a combustibili fossili. Questa deadline, secondo alcune indiscrezioni, sembrerebbe essere stata spostata dal 2035 al 2040.
I panelli solari
Per quanto riguarda l’obbligo di installare pannelli solari sugli edifici pubblici e non residenziali. Servirà poi trovare un accordo in merito alla percentuale di risparmio medio di energia da ottenere entro la fine dei dieci anni. Il Consiglio ha proposto di trovare un compromesso prevedendo di escludere completamente gli edifici residenziali dall’obbligo. La misura rimarrebbe in vigore esclusivamente per gli edifici a uso non residenziale che superano una determinata metratura.