È letteralmente una leggenda del calcio moderno per essere l’unico calciatore ad aver preso parte a tre finali di Coppa del Mondo (vincendone due), ce lo ricordiamo sempre sorridente ma stavolta ha ben poco da essere felice: Marcos Cafù, ex calciatore brasiliano di Roma e Milan, ha dovuto svendere la sua villa extra lusso di San Paolo perché ricoperto di debiti.
Il valore dell’asta
È una delle residenze più in vista della città brasiliana trovandosi in quartiere esclusivo e disponendo di un terreno di oltre 2.500 metri quadrati: il quotidiano brasiliano Globo ha pubblicato alcune foto della mega villa che dispone di un ascensore in grado di coprire i tre piani mentre all’esterno sono presenti un campo da calcio piscina, sala giochi, spogliatoi, saune e sala cinema. Al terzo piano si trovano le sei suite della struttura tra cui quella del campione del mondo che ha vinto la World Cup con il Brasile nel 1994 e nel 2002: altre quattro camere erano destinate ai figli dell’atleta e ai visitatori mentre, nell’ultima stanza a disposizione, Cafù conservava i numerosi trofei e magliette della sua carriera calcistica.
Dobbiamo parlare al passato, ormai, perché la villa del valore stimato di quasi 7,5 milioni di euro è stata venduta a 4,64 milioni, poco più della metà: il 53enne avrà soltanto 45 giorni per lasciare la sua lussuosa ex proprietà dal momento in cui il giudice avrà confermato la vendita. I media brasiliani spiegano che l’ex terzino soprannominato “pendolino” aveva provato a fermare l’asta sostenendo che la legge brasiliana avrebbe protetto la villa in qualità di residenza principale e come bene di famiglia” ma così non è stato. Anche gli avvocati hanno dichiarato che Cafù era in grado di coprire i debiti con altre sue proprietà ma tutto questo non è bastato e l’asta dell’immobile è andata avanti.
La villa sarebbe stata acquistata da una società che dilazionerà i pagamenti dopo un deposito iniziale e 15 rate mensili secondo i rapporti locali: in un primo momento, questa vendita all’asta ci sarebbe dovuta essere a settembre ma era stata sospesa per controversie sulla sua valutazione economica.
Il perché dei debiti di Cafù
Cafù aveva fondato un’attività nel 2004 ma nel 2019 vennero già a galla alcuni problemi relativi a debiti. “È un mio problema personale. Posso dare le mie proprietà, la mia macchina, la mia casa, posso pagare i miei debiti come voglio”, dichiarò, sottolineando la problematica anche all’inizio del 2023. “Molte persone dicono che sono al verde. Tutti abbiamo problemi ma non sono al verde. Ho questo problema di debito ma sarà risolto. Con il mio sudore, lavoro e dedizione risolveremo questo problema”.
I suoi problemi economici sarebbero iniziati dopo aver provato ad aiutare un uomo d’affari di San Paolo di cui non ha fatto il nome quando è stato intervistato in un programma tv brasiliano. “Gli ho prestato la mia immagine, gli ho prestato alcune cose, e alla fine ha generato questo debito per aver fiducia in questa persona. E il debito è cresciuto a dismisura. I creditori sono venuti da me per riscuotere questo debito perché avevo semplicemente cercato di aiutare un amico”, ha commentato amaramente. Infine, nel 2019 fu costretto a chiudere anche la Fondazione a nome suo che si occupava di dare riscatto a molti bambini poveri e avviarli professionalmente per l’impossibilità di continuare a sostenerne le spese.