Tra udienze in Tribunale, blocchi autostradali e altri imbrattamenti ai più importanti monumenti e luoghi d’arte italiani, il movimento ambientalista di Ultima generazione continua inevitabilmente a fare discutere. Oggi, in collegamento con la trasmissione L’Aria che tira c’erano un gruppo di sostenitori che stavano solidarizzando con dodici eco-vandali che lo scorso 4 dicembre avevano bloccato la Roma-Fiumicino: il giudice dovrà convalidare gli arresti degli attivisti i cui capi di imputazione addossati a loro sono violenza privata aggravata e attentati alla sicurezza dei trasporti (pena massima di 5 anni per ciascuno dei due reati contestati).
Durante la diretta del programma condotto da David Parenzo c’è un’attivista, Carlotta, che durante un sit-in a Civitavecchia riesce a fare una grande confusione, mettendo (abbastanza incomprensibilmente) sullo stesso piano i reati di cui sono accusati questi dodici giovani e dei presunti “crimini commessi dai nostri politici che hanno inquinato per anni e che hanno commercializzato le armi all’estero“. Non si capisce bene che cosa c’entri quest’ultimo punto, ma la donna è piuttosto alterata e continua a prendersela in particolare modo con due ospiti presenti in studio: la giornalista Laura Tecce e il parlamentare di Fratelli d’Italia Manlio Messina. I voli pindarici sono impressionanti, visto che la ragazza ecologista torna anche ad attaccare il governo per “non avere fatto niente sull’alluvione in Emilia-Romagna“.
Dopo di che è lo stesso Parenzo a interrompere la discussione e anticipare la battaglia sul salario minimo “che è collegata a questo tema“. Giuliano Cazzola non ci sta e contesta il giornalista: “Questo lo dici tu che sono collegati. Ma che cosa c’entra? – attacca l’ex sindacalista -. Questi sono dei criminali e, stando alle leggi, devono essere processati e condannati se ritenuti colpevoli. Io non ho alcuna solidarietà nei loro confronti. Per me possono andare a fare in culo“. Parenzo s’indigna immediatamente e replica: “Ma perché usi questi termini?“. “Perché lo penso“, ribadisce Cazzola. E la sua invettiva contro gli eco-vandali non finisce qua: “Sono dei dissociati, degli sbandati. Fanno dei danni a dei beni storici sacrosanti dell’umanità“. E poi conclude: “Vadano a protestare in Cina e in India, perché l’Italia contribuisce per l’1%“. Gli altri ospiti continueranno poi a discutere tra loro proprio sul salario minimo e Cazzola riuscirà ad avere altri pochissimi secondi per confermare le proprie parole, in quanto “io rivendico il diritto di essere intollerante con gli intolleranti“.