Non c’è giorno in cui non si registri un femminicidio o una grave aggressione nei confronti delle donne da parte di un compagno, un marito, un ex. Oltre 10 casi al giorno di violenza di genere soltanto a Roma, dove il procuratore capo Francesco Lo Voi ha fornito i numeri di quella che ha definito «una straordinaria e permanente emergenza».
L’ultimo episodio, ieri, a Palma di Montechiaro, a pochi chilometri da Agrigento, dove una moglie che aveva già denunciato il consorte dal quale si stava separando, tanto da aver avviato l’iter del codice rosso, è stata sfregiata al volto con l’acido dal marito che le ha teso un agguato. La donna, di una cinquantina d’anni, era andata via di casa da un po’ e si era trasferita in una comunità protetta. Ieri, però, era passata nella sua ex abitazione per prendere dei vestiti e l’uomo, 48 anni, pregiudicato, non si è lasciato sfuggire l’occasione di fargliela pagare. Si è appostato dietro la porta e quando la moglie (formalmente sono ancora sposati, ndr) ha varcato la soglia le ha gettato l’acido addosso. La sostanza corrosiva l’ha raggiunta al volto e alle spalle. Durante la colluttazione l’acido si è riversato anche sulle mani dell’uomo, che adesso è ricoverato al centro Grandi ustioni dell’ospedale «Cannizzaro» di Catania. Lei invece è stata trasportata d’urgenza al San Giovanni di Dio, nel capoluogo siciliano.
Impressionante il quadro delle violenze contro le donne emerso dall’attività di indagine svolta nel 2023 dalla Procura di Roma. Negli ultimi 11 mesi (il dato è aggiornato a metà novembre, ndr) sono stati avviati dai pm di piazzale Clodio 8.433 nuovi procedimenti. Ben 700 le richieste di misura cautelare avanzate, quasi tutte accolte. «In questi mesi, in particolare, il codice rosso è stato attivato in 3.392 casi che equivale ad oltre 10 casi al giorno», spiega il procuratore capo Lo Voi. Il che si traduce nell’intervento immediato delle forze dell’ordine con le vittime messe sotto sorveglianza in tempo reale. Un’emergenza continua per gli inquirenti capitolini, costretti a far fronte ad un’enorme richiesta investigativa. Nell’ambito dei reati di genere, inoltre, è stato necessario ascoltare in modalità protetta 76 minori, spesso testimoni delle violenze perpetrate tra le mura di casa. Un quadro allarmante che conferma un trend in costante crescita, soprattutto nel Lazio dove – secondo uno studio pubblicato un anno fa dalla Uil – in «termini relativi» si registra un indice di rischio «significativamente superiore alla media nazionale in relazione a quasi tutti i reati di genere».