Se un flessore può contare più di un centravanti. Va bene avere il miglior attacco o la miglior difesa, va bene la qualità dei calciatori, l’esperienza degli allenatori o il calendario. Ma nella corsa al tricolore e a un posto tra le prime quattro (o cinque se il ranking sorriderà all’Italia) nella prossima Champions, conterà anche l’infermeria.
E dato che fino a marzo – quando la Nazionale affronterà le prime due amichevoli verso Euro 2024 – il campionato non conoscerà soste, sarà importante averla il più svuotata possibile. Di sicuro tra le candidate al titolo chi ha pagato più dazio agli infortuni è stato il Milan, pure sempre a -6 dalla vetta della classifica. Per i rossoneri una media di 5 giocatori assenti a partita (con il picco di 9 nella gara persa in casa con l’Udinese) e un totale di 19 calciatori indisponibili a turno in altrettante gare stagionali. In pratica Pioli ha potuto usufruire sempre di appena otto giocatori della rosa, tra cui Giroud fermato solo dalla squalifica e conta di recuperare Leao – uno degli otto fermi ai box – per la decisiva sfida di Champions con il Newcastle.
L’uscita dall’Europa potrebbe anche essere un vantaggio per Giroud e compagni, attualmente lo è per la Juventus che le Coppe non le disputa proprio. In più Allegri, specialista nelle vittorie di corto muso, non ha dovuto fare i conti con problemi muscolari o di altro tipo. Sempre presenti di fatto i big, da Chiesa a Vlahovic passando per Szczesny, attualmente mancano solo il lungodegente De Sciglio e Weah sulla via del ritorno. Il fatto di non avere impegni infrasettimanali e di potersi allenare regolarmente durante la settimana è stato finora un vantaggio e gli unici problemi sono state le squalifiche per Fagioli (scommesse) e Pogba (doping).
La più «sana» delle big è quella che guida il campionato, l’Inter di Simone Inzaghi che per altro ha giocato già 19 gare stagionali e ha conquistato il pass per gli ottavi di Champions. L’infortunio più grave è stato quello di Arnautovic ma i nerazzurri hanno sempre avuto gli uomini chiave in campo: Lautaro, Thuram, Barella, Calhanoglu, Sommer e Acerbi. Ora rientrerà Bastoni, mentre altri tre (De Vrij, Dumfries e Pavard) rischiano di rivedere il campo nel 2024. Ma le alternative al tecnico piacentino non mancano.
E se allarghiamo il quadro alla corsa Champions – i campioni in carica del Napoli e la Roma hanno già 11 punti di ritardo, tanti a poco più di un terzo del cammino – vediamo i partenopei con due soli elementi ai box ma alle prese soprattutto con il problema Osimhen e il suo bicipite femorale infortunato (quattro gare saltate in A e a gennaio, salvo nuovi stop, anche la convocazione in Coppa). La squadra di Mourinho invece ha vissuto una grande emergenza in tutti i reparti: fuori dalla scorsa stagione Abraham e di fatto impiegato pochissimo Smalling, il portoghese ha dovuto fare di necessità virtù e ora che sta recuperando quasi tutti, ha infilato una serie positiva. La stagione è ancora lunga, attenzione a svuotare bene l’infermeria…