Grillo insulta il governo ma sfrutta l’aiutino fiscale

Dal blog che ha creato il M5S alla vita offline, l'ultimo cortocircuito di Grillo

Quando si tratta di palanche (soldi, in genovese) Beppe Grillo diventa subito filogovernativo. Se da una parte il comico incassa una superconsulenza di 300mila euro l’anno come consigliere del M5s all’opposizione, dall’altra sfrutta le leggi del governo se c’è convenienza a farlo, anche se sono opera di un governo che «è una decalcomania, più gli sputi sopra e più si appiccica» (l’ultima sua elegante metafora). Lo ha fatto lo scorso 15 novembre, presentandosi dal notaio di fiducia a Genova insieme alla moglie Parvin Tadjk, in quel momento amministratrice unica della Gestimar srl, società di gestione di immobili (compravendita e affitti). Giusto in tempo, come racconta Andrea Giacobino su Affaritaliani, per sfruttare l’opportunità che sarebbe scaduta il 30 novembre. Si tratta di un importante sconto fiscale offerto dalla legge di Stabilità varata appunto dal governo Meloni. Dal notaio si svolge l’assemblea dei soci della Gestimar che delibera la trasformazione da Srl in società semplice. Si legge nel verbale che «la Legge di Stabilità per il 2023 ha disposto agevolazioni fiscali anche per le srl che entro il 30 novembre 2023 si trasformino in società semplici, a condizione che abbiano per oggetto esclusivo o principale la gestione di beni immobili».

Che è appunto l’oggetto della Gestimar, di cui Giuseppe Piero Grillo, cioè Beppe, diventa amministratore unico. Il patrimonio immobiliare della società non è piccolo. Si tratta di una quota di un ufficio a Genova, poi un complesso immobiliare a Genova-Nervi, quindi un immobile in Sardegna nel condominio «Case del Golf» in Costa Smeralda con posto auto e cantina e infine tre immobili a Valtournanche (Aosta). La famosa villa a Bibbona, 21 vani e accesso diretto alla spiaggia, non c’è perchè è proprietà diretta di Grillo, come persona fisica, non della Gestimar. Ma in cosa consiste la convenienza fiscale di trasformarla in una società semplice? Si tratta di una imposta sostitutiva agevolata che, in base alla legge di Stabilità, si applica alla differenza tra costo di trasformazione e costo fiscalmente riconosciuto dei beni immobili della società. Nel caso della Gestimar, la base imponibile è di circa 650mila euro. Ma su questa la norma permette di pagare solamente l’8% di tasse, così che «Grillo pagherà all’erario solo 52mila euro – scrive Affaritaliani -. Il tutto dopo che Gestimar ha chiuso il bilancio 2022 con un utile di 421mila euro grazie alla vendita di tre appartamenti in Sardegna». Un gran bello sconto, non c’è che dire. Utile anche perchè i conti della Gestimar negli ultimi anni non sono andati bene, nel 2021 aveva chiuso in rosso il suo ottavo bilancio di fila.

Le proprietà immobiliari di Grillo però non finiscono lì. Oltre alla già citata meravigliosa villa di Bibbona, nel 2014 il comico dichiarava al Parlamento – in quanto leader del M5s – oltre ai redditi anche un appartamento a Rimini, uno a Megeve (Francia) e uno a Lugano (Svizzera). Magari venduti nel frattempo. I soldi non gli sono ma mancati, ma le spese sono cresciute ultimamente. Specie quelle legali per difendere il figlio nel complicato processo per violenza di gruppo a Tempio Pausania.

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