“Bare volanti” ancora in cielo: cosa succede al V-22 Osprey Usa

"Bare volanti" ancora in cielo: cosa succede al V-22 Osprey Usa

Gli “Osprey”, convertiplani militari impiegati dalle forze armate statunitensi, continuano a cadere provocando incidenti mortali ma la flotta non viene messe a terra. Così i V-22 continuano a volare come mezzi da trasporto medio e tattico. Preoccupando militari ed equipaggi che non stentano a temerli come delle bare volanti.

Sono in linea dal 2005, nonostante il primo volo sia avvenuto nell’ultimo anno degli anni ’80. E negli anni si sono guadagnati spiacevoli appellativi dai piloti militari dell’Us Air Force, dell’Us Navy, e della componente aerea del Corpo dei Marines, che ne ha in forza ben 250 oltre alla dozzina assegnata allo squadrone “Nighthawaks”: lo stesso che opera il “Marine 1” per il trasporto dello staff presidenziale.

Sviluppati come “mezzi d’assalto” con capacità di trasporto media, decollo ed atterraggio verticale (in gergo Vtol), questi affascinanti convertiplanti che s’imbatterono nel discredito del senatore e futuro chiaccierato vicepresidente Dick Cheney, dovevano rappresentare una rivoluzione nelle missioni “di supporto al combattimento”; e in particolare modo nelle “operazioni speciali” che potevano avvalersi di un aereo capace di atterrare e decollare come un elicottero. Tuttavia, una serie di incidenti, l’ultimo registrato il 29 novembre al largo delle coste del Giappone, nel quale hanno perso la vita otto militari del 353° Stormo Operazioni speciali dell’Usaf, continua a preoccupare il Pentagono che non intende mettere a terra la flotta ma concentrarsi sulla sulla “sicurezza” del velivolo. Che può trasportare fino a 24 soldati completamente equipaggiati, oltre a due piloti e un membro dell’equipaggio addetto al vano interno.

Al momento continuiamo a utilizzare l’aereo Osprey. Abbiamo un impegno per la sicurezza”, ha dichiarato alla fine di novembre una delle portavoce del Pentagono, lasciando il V-22 alle sue e normali attuali mansioni. La causa dell’ultimo incidente, avvenuto durante un volo di addestramento di routine, è ancora sconosciuta. L’indagine è in corso.

Quello del Giappone è stato il terzo incidente che ha coinvolto un V-22 Osprey da giugno. Incidenti che hanno provocato la morte di cinque marines in California e di tre marines in Australia. Nei precedenti casi, riporta il sito specializzato DefensOne, le indagini hanno portato alla luce “un problema al cambio”, definito da chi opera sull’Osprey come “innesto duro della frizione”. Il Corpo dei Marines, esperti operatori di V-22, sta ovviando con la sostituzione “frequente” di una parte fondamentale del convertiplano basato su due possenti rotori basculanti fissati sull’ala alta. In passato le indagini condotte sugli incidenti, provocati spesso dal cosiddetto “downwash” nella fase di decollo da terreni accidentati, hanno portato ad una modifica delle procedure di sicurezza.

Nel 2022, in seguito al verificarsi di un numero preoccupante di incidenti, sia il Comando delle Operazioni Speciali dell’Us Air Force, sia la componente aerea dell’US Marine Corps misero “a terra” le loro flotte di Osprey per diverse settimane. Per poi riprendere regolarmente il volo con la preoccupazione condivisa da chi opera sui V-22 Osprey, conferma un pilota italiano che ha volato sul falco pescatore dei Marines.

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